Moratti: "Fatto passo indietro quando è arrivato l'interesse di Thoir. Ho iniziato a pensarci nel 2011..."
"Quando ho iniziato a capire che stava cambiando l'aria? All’inizio degli anni Duemila ha cominciato a crescere l’idea che il giocattolo stesse diventando non più sostenibile". L'ammissione di Massimo Moratti spiega tanto della scelta, seppur dolorosa ma doverosa, di dover tagliare i ponti con l'Inter e cederla al miglior offerente, nel 2013 Erick Thoir.
"Ma già nel mio periodo - ha proseguito a raccontare l'ex patron nerazzurro nell'intervista concessa a La Repubblica - era piuttosto pesante: ci volevano resistenza e passione, senza non ce l’avrei fatta. Poi intorno al 2011 ho iniziato a pensare che servisse qualcun altro al comando. I tifosi non sono contenti se hanno un presidente appassionato ma che non tira fuori una lira. Così quando è arrivato l’interesse di Erick Thohir ho deciso di defilarmi, di fare un passo indietro".
Eppure qualcuno della vecchia guardia resiste, alcuni c’erano anche ai suoi tempi.
"Sì e ne sono felice, ma il calcio ogni anno diventa un business sempre più caro, un gioco pericoloso da tenere in piedi".
Quindi, secondo lei, quanto reggeranno ancora i suoi ex colleghi?
"Dovessero ricevere una buona offerta venderanno anche loro. Si va verso una serie A con tutte proprietà straniere, la strada è quella. Agli spettatori non interessa la nazionalità, per loro basta che la società sia seria".