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Moratti confessa: "Mai pentito di aver ceduto l'Inter. Thoir ha fatto un affare con Zhang"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 09:00News
di Yvonne Alessandro
per Linterista.it

Moratti confessa: "Mai pentito di aver ceduto l'Inter. Thoir ha fatto un affare con Zhang"

Massimo Moratti, storico ex presidente dell'Inter, è stato uno dei primi a trovare il coraggio di farsi da parte per lasciare spazio al progresso. O meglio, al cambiamento, nel 2013 con l'ingresso dell'allora proprietario indonesiano Thoir in nerazzurro: "Uno che aveva mezzi ed era intelligente", ha esordito l’ex patron del club meneghino, a 79 anni sempre interessato al calcio, come racconta nell'intervista a La Repubblica. "Con la cessione alla famiglia Zhang anche lui ha fatto un buon affare", ha ammesso.

Quando ha iniziato a capire che l’aria stava cambiando?

"All’inizio degli anni Duemila ha cominciato a crescere l’idea che il giocattolo stesse diventando non più sostenibile. Ma già nel mio periodo era piuttosto pesante: ci volevano resistenza e passione, senza non ce l’avrei fatta. Poi intorno al 2011 ho iniziato a pensare che servisse qualcun altro al comando. I tifosi non sono contenti se hanno un presidente appassionato ma che non tira fuori una lira. Così quando è arrivato l’interesse di Erick Thohir ho deciso di defilarmi, di fare un passo indietro".

Da quel momento le proprietà straniere sono aumentate esponenzialmente: oggi 11 club su 20 sono sotto il controllo di un gruppo estero. Perché i presidenti come lei stanno scomparendo?

"Il calcio va dove ci sono maggiori possibilità economiche, è normale. E poi qui si parla di fondi, soldi di tanti, oppure di famiglie con enormi patrimoni come i fratelli Hartono, i proprietari del Como, che possono sostenere i costi necessari a gestire oggi una società di serie A".

Mancano nel campionato italiano figure come lei, patron ma prima tifosi delle proprie squadre?

"Il tifo nasce da bambini, lo si vive, si alimenta il piacere di seguire un club. Chi arriva dall’estero cerca un affare, oppure vede un’avventura interessante. Non si può pretendere da loro la passione che ci mettevamo noi".

Eppure qualcuno della vecchia guardia resiste, alcuni c’erano anche ai suoi tempi.

"Sì e ne sono felice, ma il calcio ogni anno diventa un business sempre più caro, un gioco pericoloso da tenere in piedi".

Quindi, secondo lei, quanto reggeranno ancora i suoi ex colleghi?

"Dovessero ricevere una buona offerta venderanno anche loro. Si va verso una serie A con tutte proprietà straniere, la strada è quella. Agli spettatori non interessa la nazionalità, per loro basta che la società sia seria".

A distanza di tanti anni può dircelo: si è mai pentito di aver ceduto l’Inter?

"No, ogni cosa ha il suo tempo e io ho consumato bene il mio. Ripenso spesso alla mia Inter, ma non ho mai avuto nostalgia dei miei anni da presidente. È stato giusto fare un passo indietro, ma è stata un’avventura bellissima".