Tacconi: "Avessi allenato Cassano e Balotelli li avrei presi a calci in culo"
L'ex portiere Stefano Tacconi ha rilasciato una intervista a La Repubblica, nella quale ha parlato del suo cambio di vita dopo essere riuscito a superare l'ischemia cerebrale e della sua successiva uscita dal coma: "Quando ho aperto gli occhi ho visto mia moglie: ma sei morta pure tu? Credevo di essere in paradiso. Anche se mi sa che io finirò all’inferno".
Se il futuro ce l’ha in testa, il presente com’è?
"Ancora faticoso. La malattia ha lasciato tanti strascichi, specie alla gamba destra». Cosa le manca che prima aveva? «La libertà. Laura e Andrea sono due aguzzini".
Cos’è la sua libertà?
"Prendere, andare, mangiare, bere, guidare. Non stavo mai fermo, volevo fare il fighetto e non mi sono negato nulla, solo che poi il fighetto è stato castigato".
Nel suo libro non ha avuto remore nel raccontarsi. Non crede che come commentatore televisivo il suo stile avrebbe funzionato?
"No, perché mi conosco: è per quello che ho lasciato il mondo del calcio, tranne giocare con le Legends della Juve. Mi sono pure rotto quattro quando avevo trent’anni".
In che senso si conosce?
"Se avessi allenato Cassano e Balotelli li avrei presi a calci in culo non so fino a dove. Da dirigente, a quelli come Tacconi avrei detto di fumare e bere meno. Che poi è quello che mi dicono Laura e Andrea. Sono i miei dirigenti".