Caso-ultras, nuovi dettagli da Repubblica: la Curva in Polonia per "lezioni di violenza"
Emergono nuovi e inquietanti dettagli riguardo alla Curva Nord e all'inchiesta sul tifo organizzato milanese, dalle pagine di Repubblica. Dando seguito alle parole che dipingono la CN come "un'autentica associazione a delinquere", il Gip Domenico Santoro riporta nell'ordinanza che ha portato agli arresti degli episodi legati al passato nerazzurro. Dopo aver rischiato di subire un'assalto dagli ultras del Barcellona nella sfida disputata nell'era-Conte (1-2 e gol di Ansu Fati), Andrea Beretta e i vertici della Curva si accorgono di essere impreparati agli scontri fisici.
Viene riportata un'intercettazione dello stesso Beretta, che organizza un autentico addestramento: "Vorrei dei tubi di gomma per quando siamo in casa. Tipo loro ieri che son venuti con quei manici di piccone. Serve una certa organizzazione. Un supporto logistico anche dietro a questo tipo di cose. Una volta che sappiamo che possiamo contare su quei 70... bene! A pieno ritmo... noi... la Curva Nord può produrre 70 hooligans! Vediamo quando 70 hooligans meneranno poi in strada... Senza spaventarli che andiamo in guerra o moriamo... Andiamo in battaglia!".
Per intraprendere questa "nuova vita" della Curva, venne organizzato un gemellaggio coi polacchi dello Stal Stalowa Wola, una squadra di terza serie la cui tifoseria è ampiamente nota per la spiccata inclinazione alla violenza. Nella fattispecie, un gruppetto di fedelissimi e Beretta sarebbero andati in Polonia per "apprendere le loro tecniche intimidatorie" e poi riprodurle in Italia.