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'Giocatori distrutti' 'Ritorno di Zaniolo e Tonali possibile'. Tutte le parole di Spalletti e Di Lorenzo

'Giocatori distrutti' 'Ritorno di Zaniolo e Tonali possibile'. Tutte le parole di Spalletti e Di LorenzoTUTTO mercato WEB
martedì 17 ottobre 2023, 00:56I fatti del giorno
di Raimondo De Magistris

Di seguito la conferenza stampa integrale di Luciano Spalletti alla vigilia di Inghilterra-Italia, sfida valida per le qualificazioni a Euro 2024.

Quali sono le prime tre risposte che cerca da questa Nazionale? Può essere la gara di Scamacca?
"Noi abbiamo fatto di tutto per avere delle risposte importanti, non c'è qualcosa di preciso se non giocare un calcio libero, un calcio fatto di fluidità e personalità, un calcio moderno come va fatto ora. Sì, questa può essere anche la partita di Scamacca".

L'ha rivista la finale dell'Europeo? Quella gara può dare qualche spunto?
"Quella finale lì come tutti ciò che amano il calcio ero lì a vederla, quella è stata una storia unica per chi l'ha vissuta e meritata. Sarebbe ingiusto fare dei paragoni, rimarrà unica. Vogliamo ispirarci a ciò che è successo in quella gara lì e magari farla diventare questa la nostra storia, facciamo sì che diventi la nostra identità. Faremo di tutto. Vogliamo andare al confronto con la realtà, non ci siamo riempiti la testa di pensieri spaventosi. La realtà ci dirà di che livello siamo".

Per fermare una squadra che gioca col 4-2-3-1 è meglio giocare con la difesa a quattro o a tre?
"Loro sono bravi a variare, da 4-2-3-1 a 4-3-3... Il segreto per ottenere un grande risultato non è mai una cosa sola, ma la somma delle cose che ti sei preparato. Oggi con Gravina ci si confrontava sul mettere a disposizione delle cose per restare in contatto anche durante la macro-sosta che c'è tra novembre e marzo, contatti di campo non solo telefonici. Non siamo venuti qui a giocare il calcio che ci capita, ma la partita che vogliamo".

Passerà tutto dalla qualità che avrete in fase di possesso?
"Sì, passa tutto da lì. Come criterio se noi riusciamo a tenere la palla più di loro abbiamo più possibilità di vincere la partita. Poi ci sono coloro che la pensano diversamente, che non vogliono dare spazio alle spalle della linea per giocare in campo aperto. Però per ciò che si vede oggi in un confronto europeo vince di più chi gioca tenendo palla. Questa è un'idea che mi trova d'accordo".

Può far paura giocare qui per chi non ci ha mai giocato?
"Il calcio è fatto di opportunità e probabilmente chi non crede in questo ha dei pensieri che non glielo fanno vedere. Qui davvero puoi valutare di che livello sei, sono le situazioni che dobbiamo amare. Noi amiamo e dobbiamo amare questi confronti qui, è questo a fare la differenza. Il confronto con la realtà ti dà sempre la dimensione di ciò che sei realmente e non dobbiamo sfuggire da questo confronto, altrimenti bisogna cambiare mestiere".

Qual è la sua valutazione sulla forza attuale dell'Italia? I due giocatori tornati a casa hanno indebolito l'Italia? Prova rabbia nel non averli a disposizione?
"Io non chiedo niente di più di ciò che ho a disposizione per questa partita. Quando si allena una Nazionale si ha la possibilità di prendere tutto ciò che vogliamo e l'Italia mette sempre a disposizione cose interessanti che permettono il confronto con chiunque. E' chiaro che poi ci sono risultati che a volte non vanno come vorresti, ma rimane sempre una forza a disposizione che ci permette di giocare il calcio che vogliamo. Questa settimana ho visto grande attenzione, la testa sul pezzo. Ho visto grande ordine nell'andare a preparare la partita, sono molto fiducioso per ciò che sarà la nostra prestazione. In merito a questa disavventura che tutti abbiamo subito e ha colpito qualche giovane del nostro calcio è una cosa che ci dispiace, ci fa male. Erano giocatori forti, ma come già detto abbiamo l'obbligo di andare avanti, di tenere in considerazione se questi ragazzi avranno una reazione corretta a ciò che gli è successo e di conseguenza riportarli dentro perché sono giocatori forti. Ma non dipendiamo da loro come risultato che riusciremo a fare in partita".

Qual è il tuo sentimento in merito a questi giocatori esclusi dal ritiro?
"Sì è stato un trauma per la squadra, ci siamo ritrovati ad avere le autorità quasi dentro lo spogliatoio. Ci siamo rimasti un po' male, sorpresi. Però abbiamo avuto una giornata intera da quando li abbiamo salutati e in molti siamo andati ad abbracciarli prima che tornassero ai loro club, alle loro abitazioni. I ragazzi coinvolti erano distrutti: quando poi un gruppo sta insieme e vive le partite come una Nazionale si creano sempre relazioni importanti. Le relazioni sono la seconda cosa che si porteranno dietro nella vita, oltre che i risultati. Penso che questo sia un vizio che può succedere tra i giovani, noi ci siamo impegnati nel dire a loro molte cose e continueremo a seguirli per dargli la possibilità attraverso delle notizie e delle conoscenze per quello che per loro è il divertimento più importante".

Questa partita arriva al momento giusto o troppo presto? Cosa intendi chiedere a Gravina nella finestra tra novembre a marzo?
"Accettando questo incarico qui non è che puoi entrare dentro e dire di non avere a disposizione tempo o cose... La sintesi corretta è quella di non allenare gli alibi, non vanno trovati degli alibi. Noi dobbiamo fare la partita e quello per cui ci siamo preparati, non si può entrare in campo spaventati per quello che è il colore della maglia, il nome della maglia che abbiamo davanti, lo stadio in cui giochiamo. Dobbiamo giocare a calcio. Con Gravina ci si confrontava sulla possibilità di avere dei luoghi per far capire ai ragazzi ciò che vogliamo andare a fare, ormai ci sono i video che sono un mezzo importante. Ora non è che possiamo andare a fare un allenamento di un'ora e mezza. Quindi se si mandano loro delle immagini poi verranno restituite sul campo. Oggi con Gravina si diceva se si riusciva a ritagliare un piccolo spazio, due piccoli spazi dove ritrovarci in questa pausa. Mi hanno consigliato di andarli a trovare nelle città dove giocano magari con piccoli gruppi con cui confrontarmi dopo gli allenamenti, per stare insieme un'oretta. Ma i video sono una cosa fondamentale per far vedere nuove teorie e nuovi orizzonti. Qualcuno dei docenti di Coverciano ha parlato anche di calcio relazionale, si vede spesso che alcuni giocatori con relazioni importanti non solo in campo poi fanno delle cose importanti".

Qual è a tuo avviso il livello dell'Inghilterra?
"Secondo me la nazionale inglese è a un livello top, di primissima qualità. Per cui bisognerà essere doppiamente bravi nell'essere una squadra compatta e al contempo fare delle scelte riconoscibili per tutta la squadra. Se andremo ad allungarci molto, se non riusciremo ad avere la nostra percentuale di possesso palla allora sarà sicuramente una gara difficile per noi. Sono un po' curioso anche io di vedere quale sarà il nostro atteggiamento e il nostro comportamento contro una squadra di livello top".

Questa invece la conferenza stampa integrale di Giovanni Di Lorenzo: "Tornare in questo stadio mi fa ricordare dei bei momenti vissuti con la Nazionale, qui abbiamo giocato più di una partita, non solo la finale. A marzo a Napoli hanno giocato meglio di noi, sono stati superiori, ma quella di domani sarà un'altra partita. Sarà un bel test anche per noi per capire a che livello siamo, in questo secondo raduno abbiamo avuto più tempo per conoscere il mister. Saremo pronti per disputare una bella partita".

Vi sentite a livello di questa Inghilterra? E cosa vi manca eventualmente per essere al loro livello?
"Lo vedremo domani sera, loro sono una grandissima squadra con grandissime individualità. Ma noi siamo forti, bisognerà dimostrarlo domani sera. Abbiamo iniziato un nuovo percorso con un nuovo allenatore, abbiamo lavorato davvero bene questa settimana".

Spalletti ha cambiato qualcosa rispetto al lavoro che faceva al Napoli? Che impressione ti ha fatto la squadra sabato vista da fuori?
"Ho visto una crescita, stiamo lavorando tanto. Abbiamo lavorato tanto in questi giorni, il tempo non è tantissimo ma la cosa principale è che ci sia disponibilità da parte di tutti. Io conosco di più il mister, ma ho visto da parte dei miei compagni voglia di far bene e di iniziare questo nuovo corso. C'è stato un miglioramento da parte di tutti rispetto al primo raduno, domani potremo testare la nostra forza. Il mister l'ho ritrovato uguale, molto carico per questa nuova avventura. Siamo tutti pronti per seguirlo e per fare bene".

Avete studiato qualcosa per limitare Bellingham?
"E' un gradissimo giocatore, ha iniziato benissimo la stagione ma non abbiamo studiato qualcosa in particolare solo per lui. Ci siamo preparati bene per affrontare al meglio tutta la squadra inglese".

Spalletti sta lavorando tanto sulla vostra testa?
"Sì sì, lavora tanto anche sotto l'aspetto della comunicazione. Ma parte tutto anche dai calciatori, sono una grandissima squadra ma abbiamo le armi per metterli in difficoltà. Passerà tanto dalla qualità che metteremo in campo quando avremo la palla".

Può essere che quanto accaduto in questi giorni sia un po' figlio di questa epoca? I giocatori si isolano troppo coi cellulari?
"Non lo so, dipende dai gruppi. Penso che qui in Nazionale come a Napoli stiamo tanto tempo insieme, non è solo questione di stare a telefono. Dipende dal gruppo di persone con cui hai a che fare, nei gruppi in cui sono stato io non c'è stato questo problema, anche se oggi il cellulare si usa di più".

Cosa è successo all'Italia dopo la finale dell'Europeo che tu hai disputato? Qual è la differenza con quella squadra? La polizia a Coverciano ha inciso sulla preparazione di questa partita?
"Non ha inciso sulla preparazione alla partita, la squadra è sempre rimasta concentrata. La settimana è stata bella intensa, con allenamenti specifici, siamo pronti per domani. Non so la differenza, adesso siamo all'inizio di un nuovo percorso con un nuovo allenatore. L'Italia dell'Europeo era molto forte, aveva un gruppo unito e questo ci portò a vincere l'Europeo".

Qual è l'immagine che ti è venuta in mente quando sei entrato allo stadio?
"Sì, sicuramente entrare in questo stadio evoca bei momenti, ricordi di quell'Europeo e di quella vittoria. E' emozionante ritornare qui, ma ora dobbiamo metterli da parte e pensare a questa partita che è la cosa più importante. Conta più quello che sarà domani".

Due giocatori dell'Italia sono tornati a casa, ne avete parlato in squadra? Cosa ne pensi dell'inchiesta?
"Preferisco non parlarne, siamo vicini umanamente ai due compagni e poi ciò che verrà fuori non lo so. Mi limito a dire solo questo".

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