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Genoa, Malinovskyi: "Il recupero sta andando bene, ma non avrebbe senso correre rischi"
Sono passati quattro mesi dall'infortunio di Ruslan Malinovskyi nella sfida tra Venezia e Genoa. Il centrocampista offensivo rossoblù è ancora fermo ai box, ma quand'è che rientrerà? Le ultime arrivano direttamente dalla sua voce, intercettata da Il Secolo XIX: "Posso dire solo che sta andando tutto bene, che la caviglia è guarita e con l’aiuto dello staff sto lavorando senza sosta. Però per tornare in campo devo sentirmi al cento per cento".
È possibile indicare una data?
"No, perché anticipare con il rischio... di correre un rischio non avrebbe senso. Possono servire due settimane, un mese o un mese e mezzo. Molto dipenderà dalle risposte che avrò dal campo. Però non vedo l’ora di tornare a giocare".
Ha avuto paura di dover smettere di giocare?
"Sappiamo che ci sono esempi di giocatori costretti a fermarsi dopo incidenti gravi, dopo diverse operazioni. Io sinceramente no, non ho mai avuto paura di non farcela. Probabilmente mi ha aiutato il fatto di essermi rotto il crociato ai tempi in cui giocavo nel Genk. Sono rimasto fuori per otto mesi, sapevo già che solo con il lavoro costante e quotidiano si può venire fuori da un infortunio così grave. Non mi piace guardare le partite dalla tribuna. Mi manca tanto, troppo la partita con i miei compagni. E non vedo l’ora di rientrare per poter essere di aiuto alla squadra".
È possibile indicare una data?
"No, perché anticipare con il rischio... di correre un rischio non avrebbe senso. Possono servire due settimane, un mese o un mese e mezzo. Molto dipenderà dalle risposte che avrò dal campo. Però non vedo l’ora di tornare a giocare".
Ha avuto paura di dover smettere di giocare?
"Sappiamo che ci sono esempi di giocatori costretti a fermarsi dopo incidenti gravi, dopo diverse operazioni. Io sinceramente no, non ho mai avuto paura di non farcela. Probabilmente mi ha aiutato il fatto di essermi rotto il crociato ai tempi in cui giocavo nel Genk. Sono rimasto fuori per otto mesi, sapevo già che solo con il lavoro costante e quotidiano si può venire fuori da un infortunio così grave. Non mi piace guardare le partite dalla tribuna. Mi manca tanto, troppo la partita con i miei compagni. E non vedo l’ora di rientrare per poter essere di aiuto alla squadra".
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