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Thorsby: "USA che lasciano l'accordo di Parigi un brutto colpo. Sviluppo green è il futuro"
Numero 2 sulle spalle, Morten Thorsby ha parlato così, al Secolo XIX, di un tema che gli sta particolarmente a cuore, l'ambiente: "Il numero simboleggia l’accordo di Parigi e nel 2015 tutti i paesi del mondo hanno firmato l’accordo, non dobbiamo superare 2 gradi di riscaldamento globale”.
Cosa ha pensato quando il presidente Trump ha annunciato che gli Stati Uniti lasceranno l’accordo di Parigi?
“Un brutto colpo, sta facendo fare a tutti un passo indietro. Ma non ci dobbiamo fermare, dobbiamo continuare a lavorare per rendere migliore il nostro futuro, con maggior rispetto per l’ambiente e per il mondo che ci circonda. E il calcio può dare una mano, in fondo è ormai uno dei pochi linguaggi universali in grado di unire e accomunare tutte le popolazioni del mondo. Collaboro con Unione Europea e Uefa per cercare di sensibilizzare quante più persone possibili riguardo al tema, è molto importante”.
C’è il rischio che alla gente il messaggio non arrivi nel modo giusto?
“Bisogna spiegare che lo sviluppo green non significa arretrare, tornare nel passato. Significa andare avanti, lavorare per un futuro più bello e migliorare la qualità della nostra vita. Ma serve l’intervento della politica, perché se no si resta alle parole e invece bisogna essere pragmatici”.
Alla fine é riuscito ad andare sul monte Saccarello?
“Certo, è stato bellissimo. È l’unica montagna che in Liguria arriva oltre i duemila metri, uno spettacolo imperdibile. Ma non mi fermo qui, ho in mente qualche altra meta ligure. Tutti percorsi fuori dalle rotte turistiche più frequentate”.
Ad esempio?
“Il Parco dell’Antola, appena potrò andrò a visitarlo con una bella camminata zaino in spalla”.
Cosa ha pensato quando il presidente Trump ha annunciato che gli Stati Uniti lasceranno l’accordo di Parigi?
“Un brutto colpo, sta facendo fare a tutti un passo indietro. Ma non ci dobbiamo fermare, dobbiamo continuare a lavorare per rendere migliore il nostro futuro, con maggior rispetto per l’ambiente e per il mondo che ci circonda. E il calcio può dare una mano, in fondo è ormai uno dei pochi linguaggi universali in grado di unire e accomunare tutte le popolazioni del mondo. Collaboro con Unione Europea e Uefa per cercare di sensibilizzare quante più persone possibili riguardo al tema, è molto importante”.
C’è il rischio che alla gente il messaggio non arrivi nel modo giusto?
“Bisogna spiegare che lo sviluppo green non significa arretrare, tornare nel passato. Significa andare avanti, lavorare per un futuro più bello e migliorare la qualità della nostra vita. Ma serve l’intervento della politica, perché se no si resta alle parole e invece bisogna essere pragmatici”.
Alla fine é riuscito ad andare sul monte Saccarello?
“Certo, è stato bellissimo. È l’unica montagna che in Liguria arriva oltre i duemila metri, uno spettacolo imperdibile. Ma non mi fermo qui, ho in mente qualche altra meta ligure. Tutti percorsi fuori dalle rotte turistiche più frequentate”.
Ad esempio?
“Il Parco dell’Antola, appena potrò andrò a visitarlo con una bella camminata zaino in spalla”.
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