
La fatal Atene colpisce ancora. E la Fiorentina resta sulle montagne russe
Atene continua a rimanere indigesta alla Fiorentina. La squadra di Palladino esce ko contro il Panathinaikos per 3-2 lasciando da una parte la qualificazione del tutto aperta in vista del ritorno giovedì prossimo al Franchi, ma anche confermando ancora una volta quanto questa squadra viva su un'eterna montagna russa. Non c'è equilibrio in questa Fiorentina, che passa dal subire due gol in meno di venti minuti a farne altrettanti in meno di 5' prima di giocare un secondo tempo al limite dell'inguardabile.
Poche note liete
Giustamente Palladino e i suoi uomini a fine partita hanno sottolineato la reazione ai primi due gol subiti. Giustamente perché è quanto di positivo la squadra riporta in Italia dopo la serata ateniese. Il problema è tutto il resto. I miglioramenti nel gioco sono lenti e sporadici nell'arco della gara. La fragilità difensiva contro una squadra di buon livello ma non certo zeppa di fuoriclasse, è da sistemare nel minor tempo possibile. Le decisioni di Palladino poi, raramente danno dei frutti. Sia per quanto riguarda i titolari che per quanto concerne i subentrati.
San Pietro ha perso le chiavi
Palladino si è preso la responsabilità di dare forza a un patto, dando fiducia a Terracciano che era fermo quasi da tre mesi. San Pietro ha perso le chiavi della porta e il risultato negativo è arrivato anche a causa dei suoi errori. Al ritorno le gerarchie potrebbero essere nuovamente sovvertite, ma intanto la Fiorentina ha perso anche per il "coraggio" mostrato dal proprio allenatore nella scelta del portiere.
Cambi da rivedere
Non hanno convinto per niente nemmeno i cambi. Zaniolo, squalificato domenica contro il Napoli, non è entrato. Parisi ha giocato quasi da mezzala, mentre Gudmundsson in un quarto d'ora più recupero, non ha toccato praticamente palla. Infine Cataldi ci ha provato in mediana a tirare su le sorti dei compagni, ma tra provarci e riuscirci c'è grandissima differenza.
La qualificazione resta apertissima
Tra sette giorni si riparte da un gol di svantaggio ma anche dalle mura amiche del Franchi. Il Panathinaikos ha sempre giocato benissimo in casa ma molto male lontano da Atene, quindi come detto la qualificazione resta apertissima, però si dovrà vedere tutta un'altra Fiorentina. Da tempo si parla degli approcci sbagliati e quello di ieri ne è un esempio lampante.
Atteggiamento inspiegabile
Le scelte saranno diverse, con la speranza di vedere una squadra che non prende gol nei minuti iniziali o comunque dopo errori pacchiani di un reparto o del singolo. L'atteggiamento europeo ha da sempre lasciato a desiderare in questa stagione e nonostante l'importanza della sfida ateniese anche ieri è successo la stessa. La Fiorentina di ieri ci ha creduto meno dei propri avversari, ed è questo uno dei motivi della sconfitta. Un po' come era successo contro l'Hellas Verona.
Errare è umano, perseverare è diabolico
Auguriamoci infine, che la lezione sia servita e che la promessa di Palladino quando dice: "Questo approccio non potrà riaccadere" possa essere mantenuta a cominciare da Napoli domenica ma proseguendo ovviamente con la sfida di ritorno al Franchi il prossimo 13 marzo. Il destino futuro di Palladino passa anche da quella partita, non tanto per fantomatici esoneri che non sono previsti al momento, quanto per la prossima estate, quando si tireranno le fila del primo anno viola dell'allenatore campano.







