Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / fiorentina / L'editoriale
MONTAGNE RUSSE PALLADINO, SIAMO AL PUNTO DI PARTENZA. LO SFOGO DI PRADÈ AVRÀ RIPERCUSSIONI: MA ERA DAVVERO NECESSARIO FARLO IN QUEL MODO? E A CHI ERA DIRETTO? IL MERCATO NON È LA MEDICINA. LA FIORENTINA DEVE RITROVARE SE STESSATUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Lorenzo Di Benedetto
per Firenzeviola.it

MONTAGNE RUSSE PALLADINO, SIAMO AL PUNTO DI PARTENZA. LO SFOGO DI PRADÈ AVRÀ RIPERCUSSIONI: MA ERA DAVVERO NECESSARIO FARLO IN QUEL MODO? E A CHI ERA DIRETTO? IL MERCATO NON È LA MEDICINA. LA FIORENTINA DEVE RITROVARE SE STESSA

Sconfitta contro l'ultima in classifica e un solo punto fatto nelle ultime cinque partite. La Fiorentina si è smarrita e il suo condottiero, Raffaele Palladino, è passato dall'essere un eroe a essere un allenatore che ha tanta confusione in testa. Il ko di Monza pesa come un macigno e gli alibi adesso sono finiti. Impossibile pensare a cosa fosse la squadra viola fino allo scorso 1 dicembre, impossibile che non si sia ancora trovato una soluzione all'assenza di Edoardo Bove. Non sono passati tre giorni, e neanche una settimana, siamo distanti un mese e mezzo da quel maledetto minuto numero 17 di Fiorentina-Inter e non è concepibile che l'allenatore non abbia trovato la quadra senza avere a disposizione un singolo calciatore. Che era sì importantissimo, ma che non può giustificare quello che abbiamo visto nelle ultime uscite. Adesso serve una nuova rivoluzione, che ci eravamo auspicati potesse arrivare in tempi brevi ma che stiamo ancora aspettando, finora invano. Dopo due mesi perfetti il giocattolo si è rotto e adesso serve un cambio di marcia repentino, per non gettare al vento una classifica che comunque, incredibilmente, è ancora molto buona.

Lo sfogo di Pradè.
A fare rumore, nel post gara della sfida di lunedì contro il Monza, sono state, più di ogni altra cosa, le parole di Daniele Pradè. "Chi ha il mal di pancia ce lo venga a dire", ha affermato il direttore sportivo gigliato, ma la domanda che ci sorge spontanea è: a chi era rivolto tutto questo? A Gudmundsson? A Palladino? Ad altri giocatori che non riusciamo, almeno sulla carta, a individuare? Difficile, se non impossibile, dare una risposta certa, ma questo sfogo non potrà fare altro che avere ripercussioni, all'interno dello spogliatoio e non solo. Ma c'è di più, e ci teniamo a dirlo. Ma era davvaro necessario fare tutto questo? Cerchiamo di spiegare le cose al meglio. Le parole di Pradè non sono arrivate di fronte alle telecamere di una tv a caso, sono state pianificate. Perché il ds ha parlato ai microfoni ufficiali della Fiorentina, facendoci capire molto chiaramente che è stata una cosa che è stata voluta e cercata. Prendere il microfono di casa e parlare in quel modo non è stato banale e quello che ci viene da dire è che forse i panni sporchi andavano lavati all'interno del Viola Park, dopo essere rientrati a Firenze, non nella pancia dell'U-Power Stadium.

Il mercato non è la medicina.
In tutto questo si continua a parlare di mercato e di fanno tanti nomi. Da Luiz Enrique a Dennis Man, fino ad arrivare a Matias Soule, che sarebbe il vero colpo da fare. Ma adesso, a poco meno di tre settimane dalla fine della finestra di gennaio, la priorità non sono più gli acquisti, perché non saranno i volti nuovi a risolvere, del tutto, i problemi della Fiorentina. Serve che la rivoluzione arrivi dall'interno, serve che tutti, e veramente tutti, facciano un bel bagno di umiltà e decidano di ricominciare a remare tutti dalla stessa parte. La partita contro il Torino di domenica prossima alle 12.30 al Franchi sarà un bivio decisivo. Dovesse arrivare una sconfitta, la quinta nelle ultime sei, sarebbe impossibile non pensare a mettere Palladino in bilico. Lo era stato anche dopo le prime quattro giornate, poi era arrivata la svolta al quarantacinquesimo della sfida contro la Lazio, quando arrivò il cambio modulo e tornò in campo anche Albert Gudmundsson.

Caso Gudmundsson?
Già, proprio l'islandese, sostituito all'intervallo contro il Monza. Uno come lui, con la sua qualità, non può e non deve uscire dal campo dopo un tempo, con la squadra in svantaggio. Perché un calciatore con la sua qualità, anche in una serata dove sta andando tutto storto, può sempre tirare fuori il colpo risolutivo, anche al 95'. Che non ci sia un feeling incredibile tra Gud e Palladino è abbastanza evidente, ma tutto questo deve finire. La Fiorentina ha bisogno dei gol di Gudmundsson, e ne ha bisogno anche l'allenatore, per uscire da questa crisi nera che un mese e mezzo fa sembrava impossibile che potresse arrivare. Ma è arrivata, e adesso è arrivato il momento di fermarsi, pensare e ripartire.