Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / fiorentina / Copertina
PRADÈ NON LE MANDA A DIRE. I MOTIVI DELLA CRISI VIOLATUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2024
Oggi alle 10:00Copertina
di Pietro Lazzerini
per Firenzeviola.it

PRADÈ NON LE MANDA A DIRE. I MOTIVI DELLA CRISI VIOLA

Un punto nelle ultime cinque partite. Questo dato, che arriva in seguito al ko di Monza, certifica la crisi che sta attraversando la Fiorentina, ancora in cerca di se stessa dopo il malore e la conseguente assenza di Bove. Non è una questione solo di uomini però, e dunque non può essere utilizzato l'alibi sempre di moda del calciomercato. La Fiorentina è lenta, prevedibile, troppo spesso con i giri del motore molto più bassi rispetto a qualsiasi tipo di avversario, sia quelli di rango alto che quelli di bassa classifica. E le parole di Daniele Pradè nell'immediato post-partita di Monza hanno fatto capire come anche dentro la società ci sia voglia di dare una sferzata a questo momento, passando dalla carota al bastone.

Un modulo da cambiare ancora
Palladino ci ha messo del suo anche ieri, con scelte che non hanno pagato, prima di tutto quella che ha visto i viola scendere in campo ancora con due soli centrocampisti. Adli e Richardson non hanno la dinamicità per reggere l'urto, nemmeno contro una mediana da ultimo posto come era quella del Monza. Continuare a giocare con tre attaccanti alle spalle della punta non sta pagando e dopo il breve esperimento del ritorno alla difesa a tre, tragico visto il 3-0 subito in casa contro il Napoli, l'allenatore non può far finta di niente davanti al rendimento del modulo visto all'U-Power Stadium. 

Condizione in caduta libera
La Fiorentina vista a Monza sembra anche essere in debito d'ossigeno e questo non è certo una nota da sottovalutare essendo appena a metà gennaio. Forse i viola pagano la continuità di impiego di certi elementi nelle famose otto vittorie di fila. Forse davvero Bove è insostituibile. Ma Palladino non può sottovalutare questo brusco calo di rendimento e nonostante tutte le attenuanti del caso, è lecito chiedergli un cambio di passo immediato. Senza isterismi da esonero, la critica costruttiva deve spingere il tecnico a cambiare ancora, per riaccendere la fiamma di un gruppo che adesso sembra essersi spento. 

La sfuriata di Pradè
Chissà se la chiamata ai ranghi di Pradè a Monza sortirà gli effetti sperati. Di sicuro il dirigente romano è apparso come raramente aveva fatto nel corso della sua lunga carriera, chiamando in causa l'impegno di tutti e lanciando messaggi legati anche al mercato. "Chi ha mal di pancia ce lo dica che troviamo una soluzione" è una frase che non può passare inosservata, anche più delle scuse ai tifosi e al presidente per quanto fatto vedere a Monza ma più in generale nell'ultimo mese. Palladino in campo, Pradè dalla scrivania: questa Fiorentina ha bisogno di un cambio di rotta e con quelle dichiarazioni il ds ha provato a dare la prima sveglia.

La missione di Palladino
La primissima missione di Palladino dovrà essere invece quella di recuperare i giocatori che sembrano perduti, Gudmundsson in primis. Il cambio al 45' non alimenta le speranze, ma la Fiorentina ha bisogno dell'islandese, come del resto ha bisogno che tornino a rendere al meglio i due centrali di difesa, oltre ad alcuni singoli come Gosens, Adli e i vari giocatori offensivi. Colpani resta un altro mistero irrisolto, come il suo impiego senza se e senza ma. Tutti interrogativi a cui l'allenatore dovrà dare risposte rapide e convincenti. Come del resto dovranno fare gli stessi giocatori. 

Niente è perduto
Rimboccarsi le maniche, serrare i ranghi e riprendere il cammino interrotto sulla strada dell'ambizione. Ognuno dovrà rispondere a seconda dei propri compiti e nel migliore dei modi. Niente è ancora perduto, le altre squadre hanno deciso di aspettare la Fiorentina, ma non lo faranno per sempre.