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Intuizione di D'Aversa, eroe di Coppa Italia: Seghetti è l'ultimo talento di casa Empoli
Quando sei un bambino e cominci a tirare i primi calci a un pallone, una notte come quella che ha vissuto Jacopo Seghetti al Franchi contro l'Empoli è il tuo sogno più grande. Se ti succede a 19 anni, poi, è certo che davanti hai un futuro roseo. Classe 2005, nato in provincia di Pisa, Seghetti è diventato il portiere-eroe di Coppa Italia. Prima a Torino, ieri a Firenze. Traguardo bramato da tanto, da sempre: a 6 anni per la prima volta ha fatto il portiere e da quel momento non ha più mollato i pali. Dopo tutta la trafila con le giovanili dell’Empoli, approda in Primavera, dove dimostra qualità eccelse, diventandone leader. Una carriera simile a quella di tanti ragazzi che mettono per la prima volta piede dentro al settore giovanile dell’Empoli. Dalle prime esperienze fino alla prima squadra, perché è così che si diventa fucina di talenti.
Da Torino a Firenze
Seghetti oggi è il portiere della Primavera, sì, ma anche l'eroe di Coppa Italia dell'Empoli, con due ottime prestazioni sia contro il Torino ai sedicesimi di finale che con la Fiorentina agli ottavi. Il classe 2005 si era dimostrato ben più che all'altezza del compito già all'Olimpico Grande Torino, chiudendo la prima frazione con la porta inviolata e arrendendosi soltanto al pareggio di Adams, poi ininfluente ai fini del risultato. Tutt'altro che ininfluente è invece stato il contributo a difesa dei pali del portierino azzurro, capace di fermare prima Duvan Zapata in un paio di occasioni ravvicinate, e poi soprattutto di dire no al colpo di testa da pochissimi metri di Maripan, a mano aperta e in controtempo. Un riflesso da grandissimo portiere che ha coronato la serata di grazia del talento 19enne. Una serata di grazia che si è ripetuta anche ieri sera al Franchi, in cui è risultato decisivo nella lotteria del calci di rigore, parandone uno a Ranieri e spingendo fuori con gli occhi anche quello di Kean.
La tentazione estiva e l'intuizione di D'Aversa
Ad aprile di quest'anno Seghetti ha firmato il suo primo contratto da professionista e dall'estate è in pianta stabile anche in prima squadra. Certo, sulla carta è ancora l'estremo difensore della Primavera, ma è diventato presto il terzo portiere, scavalcando nella gerarchia Brancolini e sfruttando l'infortunio di Perisan, il vice-Vasquez, per disputare queste due partite di Coppa Italia. L'intuizione è stata di Roberto D'Aversa, che la scorsa estate ha deciso di tenerlo, sebbene le richieste per mandarlo a giocare, a farsi le ossa, non mancassero. Ora l'Empoli se lo coccola e spera di aver trovato un altro campione in casa. Per ora chiamiamolo 'solo' eroe di Coppa.
Da Torino a Firenze
Seghetti oggi è il portiere della Primavera, sì, ma anche l'eroe di Coppa Italia dell'Empoli, con due ottime prestazioni sia contro il Torino ai sedicesimi di finale che con la Fiorentina agli ottavi. Il classe 2005 si era dimostrato ben più che all'altezza del compito già all'Olimpico Grande Torino, chiudendo la prima frazione con la porta inviolata e arrendendosi soltanto al pareggio di Adams, poi ininfluente ai fini del risultato. Tutt'altro che ininfluente è invece stato il contributo a difesa dei pali del portierino azzurro, capace di fermare prima Duvan Zapata in un paio di occasioni ravvicinate, e poi soprattutto di dire no al colpo di testa da pochissimi metri di Maripan, a mano aperta e in controtempo. Un riflesso da grandissimo portiere che ha coronato la serata di grazia del talento 19enne. Una serata di grazia che si è ripetuta anche ieri sera al Franchi, in cui è risultato decisivo nella lotteria del calci di rigore, parandone uno a Ranieri e spingendo fuori con gli occhi anche quello di Kean.
La tentazione estiva e l'intuizione di D'Aversa
Ad aprile di quest'anno Seghetti ha firmato il suo primo contratto da professionista e dall'estate è in pianta stabile anche in prima squadra. Certo, sulla carta è ancora l'estremo difensore della Primavera, ma è diventato presto il terzo portiere, scavalcando nella gerarchia Brancolini e sfruttando l'infortunio di Perisan, il vice-Vasquez, per disputare queste due partite di Coppa Italia. L'intuizione è stata di Roberto D'Aversa, che la scorsa estate ha deciso di tenerlo, sebbene le richieste per mandarlo a giocare, a farsi le ossa, non mancassero. Ora l'Empoli se lo coccola e spera di aver trovato un altro campione in casa. Per ora chiamiamolo 'solo' eroe di Coppa.
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