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Il mentore di Alli a Numero Diez: "Per Dele un nuovo inizio a Como"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 18:30Focus
di Luca Bianchi
per Tuttocalciocomo.it

Il mentore di Alli a Numero Diez: "Per Dele un nuovo inizio a Como"

Dele Alli è stato uno degli acquisti più chiacchierati del mercato di Gennaio del Como. Reduce da stagioni difficili tra Everton e Besiktas, il trequartista inglese ha scelto i lariani per rilanciare la propria carriera. Lo conferma anche Dan Micciche, suo mentore nelle giovanili del MK Donks, ora allenatore di sviluppo all'Everton, che si è concesso in esclusiva ai microfoni di Numero Diez. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:

Gli inizi - “Ho incontrato Dele a 11 anni, nella categoria Under-12. Era un ragazzo molto tecnico e creativo per la sua età. Da allenatore, mi colpiva perché non seguiva sempre le regole. Durante gli allenamenti, riusciva sempre a inventare qualcosa di migliore o a fare cose che nessuno si aspettava. Era molto creativo, come un giocatore di strada. Fisicamente agile, lo schieravo come centrocampista offensivo, un numero 10 che segnava. Faceva cose spettacolari con il pallone, ma spesso lo perdeva. Questo è normale per i giovani creativi: se vogliono provare le giocate, a volte perderanno il pallone. L'importante è incoraggiarli, non reprimere la loro creatività, ma aiutarli a trovare soluzioni".

Crisi ed infortuni - “Gli infortuni fanno parte della carriera di un calciatore e lui è stato particolarmente sfortunato: più volte è stato costretto a fermarsi. È stato un periodo molto frustrante per lui e per la sua famiglia. Avendolo visto durante la riabilitazione all'Everton, posso dire che sta lavorando con grande impegno e determinazione per tornare ai livelli di un tempo. È andato in prestito in Turchia, ma ha subito un infortunio, ha fatto un intervento chirurgico e, purtroppo, nonostante l’impegno nella riabilitazione, i problemi fisici non lo hanno mai abbandonato. L'ho visto allenarsi con la prima squadra e con l'Under-21. Ha fatto tutto il possibile, ma continuava ad avere ricadute legate all'intervento iniziale. Se non fosse successo, sono abbastanza sicuro che sarebbe ancora all’Everton oggi, perché il club continuava a credere in lui. Sono stati molto di supporto e mi chiedevano se pensavo che sarebbe mai andato via. Erano davvero desiderosi di riaverlo a disposizione per contribuire al bene della prima squadra”.

A Como per rinascere - "Ha trovato un ambiente adatto a lui: il calcio italiano gli si addice, essendo molto tecnico e ovviamente tattico. Ci sono meno partite rispetto all’Inghilterra, quindi avrà più tempo per recuperare. Credo che lo stile di gioco di Fabregas sia perfetto per lui. Penso che sia un'ottima scelta, sia per la cultura italiana che per lo stile di vita. Sarà felice lì, tutto sembra adattarsi perfettamente a lui. So quanto sia stato determinato e disciplinato negli ultimi due anni, sia dentro che fuori dal campo, perché vuole sfruttare al massimo il resto della sua carriera. Ma ha ancora tanta strada davanti a sé. Ha solo 28 anni, quindi ha ancora molto da dare".

Speranze future - “Mi auguro che possa superare i livelli raggiunti in passato. So quanto sia determinato e quanto duramente lavori, ma non è stato facile per lui. È passato dal giocare una finale di Champions League ad allenarsi da solo per 18 mesi. Non è una cosa semplice, ma se ha saputo affrontare il vento e la pioggia, può farcela. Può dimostrare ancora una volta la sua forza di carattere e la sua determinazione".