Flick, di questo passo per il Barça potrebbe essere più facile vincere la Champions che la Liga spagnola
Lentamente, settimana dopo settimana, partita dopo partita, quasi senza colpo ferire - tra un Clásico da favola al Bernabeu e altri cinque gol rifilati al Real Madrid nella finale di Supercoppa - il Barcellona sta letteralmente gettando alle ortiche la Liga spagnola.
I catalani frenano ancora contro il Getafe, mentre il Real asfalta il Las Palmas
L’ennesimo risultato negativo maturato ieri in casa del modesto Getafe, un deludente 1-1 giunto al termine della sagra delle occasioni da gol mancate dall’undici blaugrana, attesta che Yamal e compagni non riescono proprio a trovare continuità di risultati nel campionato nazionale. Un peccato mortale, perché nel frattempo il tanto vituperato e denigrato Real Madrid regola senza problemi al Bernabeu il Las Palmas (che, per inciso, in casa del Barcellona aveva centrato i tre punti) e, a metà stagione, abbozza un primo tentativo di fuga in vetta alla classifica.
Barcellona grande con le grandi e piccolo con le piccole
E il punto è proprio questo: la squadra di Hansi Flick fallisce sistematicamente gli appuntamenti contro le avversarie medio-piccole, mentre dà il meglio di sé nei big match con le rivali più blasonate. Al contrario, il Real di Ancelotti fino a oggi ha quasi sempre “toppato” le sfide di maggior prestigio contro le dirette concorrenti per il titolo, ma in compenso è stato – quasi – implacabile con le formazioni di medio-bassa classifica. E questo alla lunga, in un torneo come il campionato in cui conta soprattutto la costanza di rendimento, fa la differenza.
Le ragioni tecnico-tattiche del rendimento altalenante dei blaugrana
Naturalmente c’è un motivo ben preciso se il Barça inciampa spesso in determinate partite: i catalani, col loro meraviglioso bagaglio tecnico e col talento abbagliante dei loro giocolieri, si esaltano quando possono agire in spazi larghi, sfruttando il campo in tutta la sua ampiezza e scatenando l’estro degli esterni offensivi con le imbucate e le verticalizzazioni micidiali di Pedri, Gavi e compagni. Cosa che avviene più facilmente contro avversari che, a loro volta dotati di qualità tecniche fuori dall’ordinario, giocano e lasciano giocare. Contro il Getafe, il Las Palmas, il Leganés e le altre formazioni “da battaglia” gli spazi sono sempre intasatissimi, per cui non solo i blaugrana soffrono in fase di costruzione, ma si espongono anche a pericolosissime ripartenze in campo aperto.
Paradossalmente, di questo passo sarà più facile che il Barcellona vinca la Champions League che non la Liga spagnola.