Gasp, l'Atalanta è rimasta al 2024: nell'anno nuovo due partite "grigie" e zero gol. La sfida con la Juve per tornare a incantare
Questa volta il Gasp ha messo in campo i pezzi da novanta fin dal primo minuto.
A Udine artiglieria pesante in campo dal primo minuto, ma...
Ederson, De Ketelaere e Lookman a Udine sono partiti titolari. Eppure non è bastato non solo per portare a casa i tre punti, ma nemmeno per disputare una partita brillante e convincente sotto l’aspetto della prestazione. Un po’ come nel match di Supercoppa contro l’Inter a Riad i bergamaschi, al Bluenergy Stadium, sono parsi lenti e prevedibili, oltre che privi di idee – e di peso – dalla trequarti in su.
Udinese sfolgorante al Bluenergy Stadium
A far da contraltare alla scarsa vena orobica la performance maiuscola dei friulani, che soprattutto nel primo tempo hanno messo a ferro e fuoco la porta di Carnesecchi, bravissimo in un paio di circostanze e anche fortunato sul doppio legno del redivivo Sanchez. Nell’occasione sfortunato il cileno sul colpo di testa ma colpevole sul successivo mancato tap-in, quando ha spedito la palla sulla traversa a porta totalmente sguarnita.
Dea in debito d'ossigeno?
La sensazione è stata quella di un’Atalanta in affanno e in debito d’ossigeno di fronte a un’Udinese arrembante e rapidissima nel capovolgere il fronte dell’azione. E non può essere stato un caso: la banda-Gasperini va in difficoltà soprattutto di fronte a quelle formazioni che impongono un ritmo alto alla partita e che attaccano a folate, in verticale e in velocità. E forse anche dal punto di vista fisico-atletico i bianconeri ne avevano di più, tanto che pure nella ripresa il gioco della Dea non è mai decollato: il primo tiro in porta veramente pericoloso è giunto solo al 94’ grazie all’ex di turno Samardzic.
Contro la Juve per il pronto riscatto
Insomma, per puro miracolo l’Atalanta è uscita da Udine con un risultato positivo. E se è davvero troppo presto per ipotizzare, dopo la debacle in Supercoppa e il pari in Friuli, una “minicrisi” dei nerazzurri all’alba del nuovo anno, la prossima partita interna contro la Juventus capita proprio come il cacio sui maccheroni. Coi bianconeri senza Vlahovic (e forse anche senza Conceicao?) la Dea sarà probabilmente chiamata a “fare” la partita, ma dovrà mettere in campo quell’intensità e quella velocità di pensiero e d’esecuzione che al Bluenergy Stadium, contro un avversario tonico e in gran salute, sono venute clamorosamente a mancare.