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Milan, (brusco) ritorno al... presente. I sogni arabi sono già lontani: il Cagliari "incarta" i rossoneri a San SiroTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 02:00Champions Insights
di Matteo Bordiga
per Tuttochampions.it

Milan, (brusco) ritorno al... presente. I sogni arabi sono già lontani: il Cagliari "incarta" i rossoneri a San Siro

La gloria d’Arabia è già un’eco lontana.

Rossoneri tornati coi piedi per terra

Il Milan, dopo il trionfo in Supercoppa, è tornato a sbattere sulla brusca realtà quotidiana di una serie A rognosa e scorbutica. La squadra rossonera, nonostante tutto, ha creato un discreto numero di occasioni da rete nella sfida di San Siro contro il Cagliari. E, dopo un primo tempo condotto per gran parte a ritmi troppo blandi, nella ripresa si è accesa più di una volta e, forse, avrebbe meritato miglior sorte.

Ottimo primo tempo del Cagliari a San Siro

Dall’altra parte però l’undici di Davide Nicola, ordinato e ficcante nelle ripartenze, ha disputato un’ottima prima frazione di gioco, che non ha chiuso in vantaggio solo per “colpa” della sensazionale parata di Maignan sul tiro a giro di Mattia Felici: un intervento con la mano di richiamo che è sembrato sfidare le leggi della fisica. La fascia destra è stata spesso terreno di conquista per i sardi, che con Zappa e Zortea hanno creato più di un grattacapo a Theo Hernandez e compagni.

Il Milan, riproposto da Sergio Conceicao col 4-3-3 come a Riad, dopo un avvio di gara volitivo ha faticato a trovare la giocata vincente contro una retroguardia piuttosto chiusa e abbottonata. Ma - beninteso - va dato atto al Cagliari di non aver mai rinunciato a capovolgere rapidamente il fronte del gioco: gli isolani hanno costruito due significative occasioni con Viola (poco lucido e ancor meno reattivo davanti a Maignan), oltre alla già citata palla-gol di Felici.

Ripresa all'assalto della porta sarda per i ragazzi di Sergio Conceicao

Nella ripresa è venuto fuori il Milan d’assalto che, seppur senza riuscire a trovare quella velocità di pensiero e d’esecuzione più volte richiesta a gran voce dal suo tecnico, ha costretto Elia Caprile agli straordinari. Il numero uno cagliaritano si è superato in particolare sulla stoccata ravvicinata di Pulisic e sui tiri di Fofana e del subentrato Abraham. Tra le (tante) chance rossonere i due gol che hanno deciso il match: il vantaggio milanista di Alvaro Morata (rete d’astuzia e d’opportunismo) e l’1-1 rossoblù di Nadir Zortea, complice la paperissima di un Maignan tanto superlativo nel primo tempo su Felici quanto goffo e superficiale sul diagonale dell’esterno ex Frosinone.

Cagliari fin troppo abbottonato negli ultimi venti minuti

Nella seconda metà della ripresa il Cagliari, con gli ingressi di Deiola al posto di Viola e di Augello per il vivacissimo Felici, ha abbassato forse eccessivamente il baricentro, difendendosi con le unghie e con i denti ma di fatto rinunciando a impensierire in difesa un Milan sbilanciatissimo e, in quel frangente, potenzialmente vulnerabile. I ragazzi di Conceicao non sono riusciti ad approfittarne, nonostante sia con l’azione manovrata che con le verticalizzazioni (vedi il lancio di Morata per Abraham in campo aperto) abbiano creato i presupposti per trovare il 2-1.

In definitiva, il pari sta un po’ stretto a un Milan non esaltante ma nemmeno disprezzabile, soprattutto nei secondi quarantacinque minuti di gioco. Tuttavia, contro un Cagliari così attento e combattivo - che sull'1-1 ha avuto il torto di non “sognare” un colpaccio teoricamente non impossibile - sarebbe servita più qualità e una circolazione di palla più rapida.