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Kargbo l’unico imprevisto. Artico: “Ho dovuto riequilibrare con ciò che avevo a disposizione”
Oggi alle 18:10Calciomercato
di Gaia Vanucci
per Tuttocesena.it

Kargbo l’unico imprevisto. Artico: “Ho dovuto riequilibrare con ciò che avevo a disposizione”

La scelta in sede di mercato di non andare a sostituire il partente Curto è stata spiegata dal DS in sala stampa.

A margine della conferenza stampa di presentazione degli ultimi acquisti del Cesena, il direttore sportivo Fabio Artico ha approfittato dell’occasione per fare un resoconto della sessione di mercato che ci siamo appena lasciati alle spalle: “Si è finalmente concluso il mercato di gennaio che ha visto concludersi cinque operazioni in uscita e quattro in entrata. Sono usciti Van Hooijdonk, Saber, Curto, Kargbo e Chiarello. Abbiamo invece preso Saric, Russo, La Gumina e fatto rientrare Giovannini. È stato un mercato particolare perché la costruzione di questa squadra a gennaio e quest’estate era basata su delle condizioni. Condizioni di una società che vuole mantenere la categoria come obiettivo, mantenere un equilibrio economico e che passa attraverso la valorizzazione dei propri ragazzi del settore giovanile. Questo mercato ha mantenuto la stessa linea di quello di quest’estate. Non è una squadra secondo me da stravolgere sia tecnicamente che nell’equilibrio. Alcune uscite sono state condizionate dalla volontà dei giocatori di non vestire più la maglia del Cesena. Per principio credo che se un giocatore è qui e non sposa la causa preferisco se ne vada. E questo ha un po’ condizionato i movimenti anche in entrata. Però tutto sommato io sono soddisfatto dei ragazzi che sono arrivati che sono molto motivati, hanno voluto fortemente vestire la maglia del Cesena nonostante ci fossero state squadre anche con budget più importanti del nostro. La percezione che c’è del Cesena da fuori è che sia una squadra seria e che sta lavorando bene”.
Riguardo al non aver cercato rinforzi per la difesa, da mesi considerata uno dei punti deboli del Cavalluccio, ha spiegato la motivazione dietro la propria decisione. “Ci sono una serie condizioni che mi hanno portato a questa scelta. Credo che Pieraccini e Piacentini siano due ottimi giocatori.

Pieraccini è nato e cresciuto con la maglia del Cesena, ha un senso di appartenenza che hanno in pochi. Piacentini nonostante abbia giocato davvero poco è un ragazzo che ha una professionalità, un’applicazione e un’unità di intenti che gli consente di giocare a questi livelli. Credo che Pieraccini e Piacentini possano benissimo far parte del pacchetto difensivo e scalare le gerarchie che ci sono state fino a due settimane fa. il mercato di gennaio è un mercato di opportunità e non di scelte. Bisogna considerare prima di tutto che nel girone di andata e in generale nelle prime 22 partite il sesto difensore ha fatto 18 minuti e il quinto 45. Ricordiamoci poi che Kargbo è uscito a quattro giorni dalla chiusura di mercato, cosa che non era prevista. Ho dovuto riequilibrare con ciò che avevo a disposizione e premetto che l’utile della vendita di Kargbo non lo era. Avrei potuto portare giocatori che non giocavano da mesi o alternative giovani con il rischio che dopo due partite venissero a lamentarsi o a rompere un equilibrio che all’interno del gruppo c’è. Ho valutato che erano più i rischi di creare scontento o portare un giocatore che non era pronto e ho optato per un attaccante”.
Si è espresso anche in riferimento alla panchina corta in quel reparto e ai possibili problemi fisici a cui potrebbero incorrere giocatori fondamentali. “Nelle rotazioni dei giocatori statisticamente quelli a ruotare meno sono i difensori. Quando ci sono state le cinque giornate di squalifica di Curto, assolutamente non prevedibili, anche in quel caso non c’è stata rotazione. Se dovevo prendere uno qualsiasi negli ultimi giorni di mercato proveniente dal settore giovanile di un’altra squadra o che non sta giocando preferisco valorizzare i ragazzi della primavera come Valentini o Pitti e che so darebbero tutto per questa maglia. Allo stesso modo non ho trovato un sostituto ‘alla De Rose’ perché uno così è Francesconi. Perché devo prendere uno come Francesconi e poi togliere a lui la possibilità di giocare? L’importante è ritrovare un equilibrio”.