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Lille, Genesio: "Ci sono giocatori che non sono a fine contratto e che vogliono andare via"

Lille, Genesio: "Ci sono giocatori che non sono a fine contratto e che vogliono andare via"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
ieri alle 19:12Calcio estero
di Alessio Del Lungo

Bruno Genesio, tecnico del Lille, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Marsiglia, valido per i sedicesimi di Coupe de France, ed è tornato sullo sfogo avuto dopo la partita contro l'Auxerre: "Non ero arrabbiato, non è una buona consigliera la rabbia, fa dire cose inutile o che non dobbiamo dire. Ho detto quello che ho detto volontariamente, ho ponderato le mie parole. Sarà sembrato strano perché non lo faccio abitualmente, ma so benissimo perché ho fatto questa uscita".

Facendo un passo indietro, riportiamo qui le frasi "incriminate", con cui ha un po' sorpreso i media: "Siamo in un periodo particolare anche nel mese di gennaio. Sarò chiaro: chi vuole giocare nel Lille lo dica chiaramente. Se non lo vogliono devono dirlo in modo che possiamo apportare modifiche con il presidente. Sento una piccola differenza nello spirito del mio gruppo e questo è come prendermi in giro. Non darò un nome, non sono completamente pazzo".

Nella conferenza odierna, la stampa ovviamente ci riprova. A chi si riferiva con quelle dichiarazioni?
"Ci sono giocatori che non sono a fine contratto e che magari vogliono andare via. Altri, giocatori giovani, possono avere richieste da parte di agenti che vogliono lavorare con loro, che possono dar loro alla testa. Questa non è una singola situazione, una singola osservazione. È così che mi sento. Forse mi sbaglio, ma quello che voglio è che ci concentriamo nuovamente sul campo. È grazie a questo che raggiungeremo i nostri obiettivi e tutte le idee diverse e negative devono essere scacciate".

Che conseguenze ha tutto questo?
"Possono anche esserci giocatori di cattivo umore perché sentono di non giocare abbastanza. È normale che ce l'abbiano, ma quello che non voglio è che venga trasmesso in campo. Questo è un po' quello che sento oggi. Questo vale pure per chi entra a partita in corso, il cui apporto non è più quello dei primi cinque mesi di stagione. Tutte queste osservazioni, che non ho tirato fuori dal cappello da un giorno all'altro, hanno portato a questi pareggi. Quello che mi dà fastidio è che sprechiamo occasioni per essere molto vicini al vantaggio. Non c'è allarme, ma potremmo stare meglio con un po' di punti in più. C’è un insieme di cose che possono influenzare la mentalità di alcuni dei miei giocatori. Bisogna saper ignorare tutto ciò".

Ne ha parlato con lo spogliatoio?
"Ho potuto chiarire tutto questo con i giocatori, sì, come faccio sempre, anche quando tutto va bene. Sono sereno. Non sono abituato a parlare con i giornalisti e nemmeno con i miei giocatori. Non è stata un'uscita avventata di rabbia. A fine partita ero ovviamente arrabbiato, deluso, ma come tutti i giocatori che avrebbero voluto portare a casa i tre punti. Sarebbe del tutto stupido pensare il contrario. Ovviamente ho parlato con loro, individualmente e collettivamente".

Il presidente che ne pensa?
"Abbiamo parlato a lungo con Olivier Létang, a partire da sabato. Ci siamo incontrati a lungo e abbiamo discusso della situazione della squadra che non è allarmante, anzi. Siamo ben messi in campionato, qualificati almeno ai sedicesimi di Champions League e ancora in Coupe de France. Non c’è motivo di allarmarsi, ma il mio compito è osservare e trarre conclusioni. Una volta fatto ciò, dobbiamo correggere, se possibile ciò che vediamo".

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