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Bologna, Italiano: “Impariamo dalle sconfitte. Dovevamo fare di più”
Dopo la sconfitta per 2-0 contro i gialloblù allo stadio Ennio Tardini di Parma, gara valida per la 26° giornata della Seria A Enilive 2024/2025, ad intervenire ai microfoni di DAZN per il Bologna è stato l’allenatore Vincenzo Italiano.
Queste le sue parole:
Non è stata la miglior versione del Bologna. Forse è la classica partita nata male che finisce male?
“Nel momento in cui, soprattutto nel secondo tempo, trovi una squadra che si chiude e cerca di ripartire tutte le volte che ne ha la possibilità, noi dovevamo fare qualcosa in più. Dovevamo riempire di più l’area e arrivare più profondi, invece abbiamo fatto questo giro palla lento, sterile, abbiamo creato e fatto poco per cercare di pareggiare e poi provare a vincerla. Dovevamo essere più efficaci nel primo tempo dove abbiamo avuto un po’ di corner e diverse palle inattive e siamo arrivati in maniera più pulita a costruire diverse situazioni. Però sapevamo che avremmo affrontato una squadra che avrebbe reagito al momento negativo che stava attraversando e che si chiude e riparte. Potevamo fare molto meglio dal punto di vista della produzione. Era un bel po’ che non perdevamo e secondo me dalle sconfitte si può anche costruire altre vittorie importanti”.
Non vi ha sorpresi il Parma perché Chivu non ha stravolto più di tanto l’organico.
“Infatti ci aspettavamo questo atteggiamento e questa partita che per alcuni aspetti abbiamo gestito bene concedendo poco ma se trovi squadre così chiuse devi produrre di più”.
Il rigore e la situazione Cancellieri?
“Sono episodi, queste sono categorie dove i dettagli fanno la differenza. Non vado a tirar fuori le piccole situazioni che possono determinare le partite. Parlando di calci di rigore, se un difensore allarga il braccio e cerca di intercettare la linea di passaggio, è rigore. Ma se il difensore corricchia nell’area di rigore e la palla gli finisce sulla mano secondo me non è mai calcio di rigore”.
Nel finale le ha provate tutte con i cambi?
“Non era facile con avversario così chiusi. Abbiamo fatto il possibile con Orsolini, Lykogiannis, Ndoye. Oggi è nata così ed è finita come non volevamo, però questa gara deve farci riflettere su tanti aspetti”.
Queste le sue parole:
Non è stata la miglior versione del Bologna. Forse è la classica partita nata male che finisce male?
“Nel momento in cui, soprattutto nel secondo tempo, trovi una squadra che si chiude e cerca di ripartire tutte le volte che ne ha la possibilità, noi dovevamo fare qualcosa in più. Dovevamo riempire di più l’area e arrivare più profondi, invece abbiamo fatto questo giro palla lento, sterile, abbiamo creato e fatto poco per cercare di pareggiare e poi provare a vincerla. Dovevamo essere più efficaci nel primo tempo dove abbiamo avuto un po’ di corner e diverse palle inattive e siamo arrivati in maniera più pulita a costruire diverse situazioni. Però sapevamo che avremmo affrontato una squadra che avrebbe reagito al momento negativo che stava attraversando e che si chiude e riparte. Potevamo fare molto meglio dal punto di vista della produzione. Era un bel po’ che non perdevamo e secondo me dalle sconfitte si può anche costruire altre vittorie importanti”.
Non vi ha sorpresi il Parma perché Chivu non ha stravolto più di tanto l’organico.
“Infatti ci aspettavamo questo atteggiamento e questa partita che per alcuni aspetti abbiamo gestito bene concedendo poco ma se trovi squadre così chiuse devi produrre di più”.
Il rigore e la situazione Cancellieri?
“Sono episodi, queste sono categorie dove i dettagli fanno la differenza. Non vado a tirar fuori le piccole situazioni che possono determinare le partite. Parlando di calci di rigore, se un difensore allarga il braccio e cerca di intercettare la linea di passaggio, è rigore. Ma se il difensore corricchia nell’area di rigore e la palla gli finisce sulla mano secondo me non è mai calcio di rigore”.
Nel finale le ha provate tutte con i cambi?
“Non era facile con avversario così chiusi. Abbiamo fatto il possibile con Orsolini, Lykogiannis, Ndoye. Oggi è nata così ed è finita come non volevamo, però questa gara deve farci riflettere su tanti aspetti”.
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