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Un Bologna coraggioso al Da Luz ferma il Benfica sullo 0-0. Mancano ancora i gol
Errore difensivo, tiro, gol... passano appena 2 minuti dall'inizio di Benfica-Bologna e i padroni di casa mettono subito la testa davanti. Poi il controllo della regolarità del gol che segnala il fuorigioco di Pavlidis: il match rimane sullo 0-0 e dolo lo spavento di un avvio shock il Bologna può sospirare. Da lì in poi i rossoblù alzano la testa e diventano padroni del campo in un primo tempo quasi unicamente a tinte rossoblù, tranne che per il numero di tiri verso la porta del Benfica. Nonostante i cambi degli interpreti, il Bologna si prende il campo del Da Luz, controllando per i primi 45 minuti il pallino del gioco di fronte a un Benfica spento che ci prova solo negli attimi precedenti al rientro negli spogliatoi. Il pubblico rossoblù al seguito dei felsinei applaude la squadra che però manca ancora di cattiveria in fase di finalizzazione, su tutti quel Dallinga che spreca un'occasione ghiottissima attendendo troppo il momento giusto di calciare.
Nella ripresa, complice il pubblico di casa e magari l'orgoglio portoghese chiesto da Bruno Lage, il Benfica entra in campo con un altro piglio. Le occasioni create dai lucani sono diverse e alcune molto pericolose, ma Skorplupski riesce sempre a metterci una pezza. Poi i cambi del Bologna che arrivano solo al 70', quando Italiano decide di inserire i vari Freuler, Pobega, Lucumì e Ndoye. Il momento forse non è quello giusto e nonostante qualche errore del Benfica, il Bologna non riesce più a mettere davvero in difficoltà i portoghesi, svanendo anche nell'aspetto della gestione della palla. Complice il nervosismo degli avversari e la loro caratura tecnici, i rossoblù lottano con ardore fino alla fine, contenti di riuscire a strappare almeno un punto in casa di una squadra che davanti al suo pubblico è praticamente imbattibile.
Così il Bologna esce dal Da Luz con la consapevolezza di aver messo in difficoltà una delle formazioni al momento più in forma d'Europa e la speranza che quel gioco ormai consolidato e quei principi condivisi possano essere la carta vincente per una svolta anche in campionato, a partire dal derby di domenica contro la Fiorentina. Le speranze di qualificazione in Champions, invece, rimangono ormai appese a un filo, sul quale però il Bologna sembra volersi aggrappare fino alla fine.
Nella ripresa, complice il pubblico di casa e magari l'orgoglio portoghese chiesto da Bruno Lage, il Benfica entra in campo con un altro piglio. Le occasioni create dai lucani sono diverse e alcune molto pericolose, ma Skorplupski riesce sempre a metterci una pezza. Poi i cambi del Bologna che arrivano solo al 70', quando Italiano decide di inserire i vari Freuler, Pobega, Lucumì e Ndoye. Il momento forse non è quello giusto e nonostante qualche errore del Benfica, il Bologna non riesce più a mettere davvero in difficoltà i portoghesi, svanendo anche nell'aspetto della gestione della palla. Complice il nervosismo degli avversari e la loro caratura tecnici, i rossoblù lottano con ardore fino alla fine, contenti di riuscire a strappare almeno un punto in casa di una squadra che davanti al suo pubblico è praticamente imbattibile.
Così il Bologna esce dal Da Luz con la consapevolezza di aver messo in difficoltà una delle formazioni al momento più in forma d'Europa e la speranza che quel gioco ormai consolidato e quei principi condivisi possano essere la carta vincente per una svolta anche in campionato, a partire dal derby di domenica contro la Fiorentina. Le speranze di qualificazione in Champions, invece, rimangono ormai appese a un filo, sul quale però il Bologna sembra volersi aggrappare fino alla fine.
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