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Ds Catanzaro: "Vi spiego la scelta Pigliacelli. Bari, sarei dovuto andare via un anno prima"
Ciro Polito, direttore sportivo in Catanzaro, è intervenuto alla 'Palermo Football Conference' che si sta svolgendo a La Braciera in Villa per raccontare questa sua nuova avventura in Serie B. Queste le sue dichiarazioni raccolte da TMW: "Sono abbastanza contento, ma dobbiamo fare di più. Qualche punticino in più non sarebbe stato male", inizia con un bilancio sulla stagione appena cominciata.
Si aspettava le difficoltà di Vivarini a Frosinone?
"Io sinceramente penso al Catanzaro. Lui ha i suoi problemi, noi i nostri. Che ognuno pensi a casa sua".
Ci racconta l'arrivo di Pigliacelli?
"Pigliacelli è stato il primo pensiero dopo che c'è stata la possibilità di vendere Fulignati. Lo seguivo da tanti anni, ho voluto un portiere di esperienza per dare delle garanzie dopo l'addio di un vero idolo".
Fulignati e Vandeputte sarebbero potuti andare al Palermo?
"Per loro non c'è mai stata una trattativa ufficiale col Palermo. C'è stato un interessamento, ma è morto lì".
Che obiettivo vi siete posti quest'anno?
"L'obiettivo consolidare la categoria. La Serie B è campionato lungo, bisogna stare concentrati perché non ci sono equilibri".
Ci conferma che ha avuto la possibilità di andare dal Bari al Napoli?
"Ero nella stessa famiglia, c'è stato più volte un apprezzamento da parte del presidente ma alla fine sono rimasto al Bari".
A Bari ha vissuto l'esperienza più bella della sua carriera da direttore sportivo?
"L'anno più bello è stato all'Ascoli: ci davano per retrocessi, ma ci siamo salvati con una giornata d'anticipo. Io ci ho creduto e ho rischiato, è andata bene".
E a Bari?
"A Bari ho vissuto dei bellissimi anni, tutti tranne l'ultimo. Col senno di poi sarei potuto andare via senza fare l'ultimo anno, subito dopo lo shock per la mancata promozione. Sarei rimasto uno dei direttori più amati di sempre dopo quel biennio".
L'obiettivo a livello personale è la Serie A?
"Se ci sarà occasione, mi farà piacere. Ma io sono un direttore giovane, per arrivare in Serie A ci sarà tempo".
Si aspettava le difficoltà di Vivarini a Frosinone?
"Io sinceramente penso al Catanzaro. Lui ha i suoi problemi, noi i nostri. Che ognuno pensi a casa sua".
Ci racconta l'arrivo di Pigliacelli?
"Pigliacelli è stato il primo pensiero dopo che c'è stata la possibilità di vendere Fulignati. Lo seguivo da tanti anni, ho voluto un portiere di esperienza per dare delle garanzie dopo l'addio di un vero idolo".
Fulignati e Vandeputte sarebbero potuti andare al Palermo?
"Per loro non c'è mai stata una trattativa ufficiale col Palermo. C'è stato un interessamento, ma è morto lì".
Che obiettivo vi siete posti quest'anno?
"L'obiettivo consolidare la categoria. La Serie B è campionato lungo, bisogna stare concentrati perché non ci sono equilibri".
Ci conferma che ha avuto la possibilità di andare dal Bari al Napoli?
"Ero nella stessa famiglia, c'è stato più volte un apprezzamento da parte del presidente ma alla fine sono rimasto al Bari".
A Bari ha vissuto l'esperienza più bella della sua carriera da direttore sportivo?
"L'anno più bello è stato all'Ascoli: ci davano per retrocessi, ma ci siamo salvati con una giornata d'anticipo. Io ci ho creduto e ho rischiato, è andata bene".
E a Bari?
"A Bari ho vissuto dei bellissimi anni, tutti tranne l'ultimo. Col senno di poi sarei potuto andare via senza fare l'ultimo anno, subito dopo lo shock per la mancata promozione. Sarei rimasto uno dei direttori più amati di sempre dopo quel biennio".
L'obiettivo a livello personale è la Serie A?
"Se ci sarà occasione, mi farà piacere. Ma io sono un direttore giovane, per arrivare in Serie A ci sarà tempo".
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