
Da Simic a Novakovich. C'è un altro Bari a volte "dimenticato"
Quando c'è delusione e rabbia ci si chiede, spesso, cosa non vada, cosa manchi ad una squadra per fare il definitivo salto di qualità. O molte volte si guarda a quello che potresti avere in casa e che non viene sfruttato a dovere. Nel Bari di oggi vi sono tante contraddizioni e situazioni che fanno indubbiamente pensare. Le ultime scelte di Longo hanno fatto molto discutere soprattutto sul piano offensivo. La necessità assoluta di trovare la via del gol imporrebbe uno schieramento più offensivo nella scelte delle punte. Invece, Longo ha decisamente sorpreso in negativo affidandosi quasi sempre a una mezza punta ( Falletti) in appoggio ad un'unica punta di ruolo ( Lasagna). I risultati non sembrano andare nella direzione voluta dall'allenatore inficiando il percorso della squadra in questo campionato.
Appare davvero agli occhi di tutti l'impiego con il contagocce in avanti di calciatori come Bonfanti, Favilli e Novakovich. In particolar modo l'attaccante statunitense, al netto di qualche acciacco fisico, sembra essere completamente sparito dai radar di Longo. Eppure il suo contributo non è stato del tutto negativo soprattutto sul piano dell'impegno, della presenza fisica, e della personalità. In questa fase determinante della stagione, il suo apporto sarebbe importante anche per dare fiato a chi si sobbarca sempre l'attacco sopra le sue spalle. Per non parlare dell'utilizzo minimo di Bonfanti e Favilli che, con questo scarso minutaggio, fanno fatica ad emergere e a dare davvero un contributo decisivo alla squadra.
Non va assolutamente, poi, trascurata la difesa che aveva visto in Simic un autentico baluardo e con margini di ulteriore crescita. Un fatto sotto gli occhi di tutti. Il ritorno alla titolarità di Vicari non ha certo giovato al Bari con delle riflessioni importanti da fare sulla reale permanenza del capitano in questa squadra anche la prossima stagione. Lorenzo è un giocatore energico e vivo. Ha dimostrato di starci benissimo in questa rosa risultando anche decisivo. Il suo impiego non constante cozza con le esigenze di una difesa che ha bisogno di fisicità e protezione. Quel giusto mix di grinta e senso della posizione.
Da qui i mugugni di gran parte della tifoseria che, ultimamente, comprende poco le scelte di Longo invocando, in alcuni casi, addirittura un suo allontanamento. La stagione sta per volgere al termine con tante incognite e poche certezze. Forse, cercare di coinvolgere maggiormente tutta la rosa da parte di Longo potrebbe essere la giusta medicina ad una malattia che attanaglia il Bari da troppo tempo. La discontinuità.







