
Ahi Bari, a centrocampo la luce si accende solo con Maita e Benali. E gioco e classifica ne risentono
Se i tifosi biancorossi si stessero chiedendo qual è la motivazione per cui la loro squadra del cuore non riesce a fare il salto di qualità, tra le plausibili risposte, ce ne sarebbe una riguardante il centrocampo. La linea del Bari, a quattro o a cinque che sia, è stata retta, sin dall'inizio dell'anno, da Maita e Benali, con l'aggiunta di Lella o Maggiore a seconda dei momenti.
Il duttile duo è stata la vera luce di questo Bari: il primo è prezioso in fase di recupero e rapida ripartenza, mentre il secondo detta i tempi della squadra, cuce il gioco ed è sempre attento in fase di ripiegamento. Anche loro, come tutti, hanno fisiologici cali fisici. Ebbene quando loro escono dal campo, vedasi il secondo tempo con la Salernitana o il match di Castellammare, la luce si spegne. Maiello, poco chiamata in causa e in ombra in questa stagione, non sembra poter compensare quello che danno i suoi due compagni. Saco, invece, sembra lontano anni luce dal gioco messo in campo dai compagni e anche poco all'altezza di questo campionato. Lella e Maggiore sono stati leggermente più positivi, ma il primo ha avuto diversi infortuni mentre il secondo è arrivato solo da un paio di mesi.
Le poche riserve e la poca qualità di riserve, a centrocampo, hanno impattato parecchio sulla stagione del Bari, che come abitudine ha quella di calare alla distanza. Siamo al rush finale e rimedi non ce ne possono più essere se non quello di sperare in un colpo di coda delle riserve. Ciò che è certo è che il Bari, quando i suoi protagonisti abbassano il livello, cala vistosamente, con gravi conseguenze per il gioco espresso e, soprattutto, per i punti in classifica. E questo non può che accrescere i rimpianti di una stagione altalenante.







