
La partita della discordia finisce pari. Atalanta-Lecce 1-1 mentre intorno succede di tutto
La serata del Gewiss Stadium passerà in un certo senso alla storia del calcio italiano per il contesto in cui si è giocata Atalanta-Lecce, valevole per la 34^ giornata di Serie A. A 3 giorni di distanza dalla morte del fisioterapista giallorosso Graziano Fiorita, tragicamente scomparso in ritiro all’età di 47 anni. Di fronte alla ferma contrarietà del Lecce, la cui richiesta è stata però respinta da Lega Serie A.
Una decisione che ha scatenato una serie di reazioni, fino al comunicato ufficiale diramato dal Lecce che è un duro attacco, ma con le giuste parole, in direzione della Lega: "L'U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto (...) Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita 'dei valori calpestati', ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi".
In campo, le cose non hanno mancato poi di prendere una certa piega. Già nelle ore di avvicinamento all’evento i sostenitori dell’Atalanta avevano dimostrato vicinanza a quelli leccesi e sono passati dalle parole ai fatti. Striscioni, cori con insulti a Lega Serie A, lancio di fumogeni che ha portato anche l’arbitro a sospendere la gara per un paio di minuti. Ah sì, poi la partita è finita 1-1 con gol del vantaggio ospite di Karlsson nel primo tempo e pari di Retegui nella ripresa, entrambi i gol su rigori. E nel post-partita Gasperini ha tuonato contro chi dà per scontato che l’Atalanta debba qualificarsi in Champions League ogni anno.
Una decisione che ha scatenato una serie di reazioni, fino al comunicato ufficiale diramato dal Lecce che è un duro attacco, ma con le giuste parole, in direzione della Lega: "L'U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto (...) Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita 'dei valori calpestati', ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi".
In campo, le cose non hanno mancato poi di prendere una certa piega. Già nelle ore di avvicinamento all’evento i sostenitori dell’Atalanta avevano dimostrato vicinanza a quelli leccesi e sono passati dalle parole ai fatti. Striscioni, cori con insulti a Lega Serie A, lancio di fumogeni che ha portato anche l’arbitro a sospendere la gara per un paio di minuti. Ah sì, poi la partita è finita 1-1 con gol del vantaggio ospite di Karlsson nel primo tempo e pari di Retegui nella ripresa, entrambi i gol su rigori. E nel post-partita Gasperini ha tuonato contro chi dà per scontato che l’Atalanta debba qualificarsi in Champions League ogni anno.
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