
Acerbi, Zappacosta e il grande dubbio di Spalletti. La prossima gara è quella decisiva
"Grazie del consiglio..." Luciano Spalletti in conferenza stampa ha concluso così la risposta alla domanda su Francesco Acerbi. "Vista l'importanza della prossima gara a Oslo contro la Norvegia, non è il caso di portare Francesco Acerbi?", è stato chiesto al commissario tecnico. La sua prima reazione non è stata proprio delle più serene, poi come in un flusso di coscienza senza segni d'interpunzione ha riflettuto lui stesso sulle scelte fatte - su ciò che andrà fatto a giugno - e ha dato queste indicazioni prima del finale a effetto sopracitato: "Secondo me Bastoni, Calafiori hanno qualità importanti uguali. Poi che lui sia un giocatore importante e stia facendo benissimo sono d'accordo, io credo in questi giocatori e vado avanti così. Poi i discorsi possono essere diversi, ma devo dare delle chance e rendermi conto..."
E ancora: "Anche tra Ruggeri e Bellanova posso portare Zappacosta, però poi bisogna starci attenti. Diciamole delle cose, altrimenti decidiamo tutti insieme la rosa da portare. Secondo me questi sono giocatori che meritano, io li difendo e continuo a portarli. Poi è chiaro che se vedo che uno va lì dentro e subisce la tensione che può determinare una partita di questo livello qui purtroppo devo rendermi conto e vedere ciò che succede per poi andare a cercare altro. Però Bastoni, Calafiori, Buongiorno e Di Lorenzo sono giocatori forti, per cui al di là di ciò che è successo continuerò a puntare su questi qui. Poi ci può stare che potevo portare uno più adatto da doppia gara, ci può stare".
Luciano Spalletti nei prossimi mesi riflettere a lungo sulla possibilità di portare con sé in Norvegia Francesco Acerbi e Davide Zappacosta. Soprattutto il primo. Magari per aprire una parentesi che non andrà oltre la sosta di giugno, ma ci rifletterà. Zappacosta sarebbe servito più ieri: senza Dimarco, con un Udogie insufficiente sia all'andata che al ritorno. Gli è stato preferito Ruggeri nel nome del progetto giovani, ma poi quest'ultimo il campo nemmeno l'ha visto. Troppo acerbo, ancora lontano dal livello di una gara come quella di ieri.
Perché poi l'esperienza conta, eccome se conta. L'abbiamo visto a San Siro con una Germania che a differenza dell'Italia ha saputo gestire e capire i momenti della partita. Pungere e vincere anche senza mostrare chissà quali sforzi. L'abbiamo visto nelle ultime due sfide tra Francesco Acerbi ed Erling Haaland: il difensore nerazzurro ha neutralizzato il centravanti del City nella finale di Istanbul e poi di nuovo lo scorso settembre. Sempre in Champions League.
Acerbi sa come si fa e la prossima a Oslo contro la Norvegia è una gara troppo importante per non pensare al qui e ora. E' la partita che potrebbe già decidere se concluderemo il gruppo I di qualificazione al prossimo Mondiale al primo o al secondo posto. E dato che quest'ultimo fa rima con play-off e nelle ultime due circostanze sono finiti malissimo, è da evitare come la peste.
E ancora: "Anche tra Ruggeri e Bellanova posso portare Zappacosta, però poi bisogna starci attenti. Diciamole delle cose, altrimenti decidiamo tutti insieme la rosa da portare. Secondo me questi sono giocatori che meritano, io li difendo e continuo a portarli. Poi è chiaro che se vedo che uno va lì dentro e subisce la tensione che può determinare una partita di questo livello qui purtroppo devo rendermi conto e vedere ciò che succede per poi andare a cercare altro. Però Bastoni, Calafiori, Buongiorno e Di Lorenzo sono giocatori forti, per cui al di là di ciò che è successo continuerò a puntare su questi qui. Poi ci può stare che potevo portare uno più adatto da doppia gara, ci può stare".
Luciano Spalletti nei prossimi mesi riflettere a lungo sulla possibilità di portare con sé in Norvegia Francesco Acerbi e Davide Zappacosta. Soprattutto il primo. Magari per aprire una parentesi che non andrà oltre la sosta di giugno, ma ci rifletterà. Zappacosta sarebbe servito più ieri: senza Dimarco, con un Udogie insufficiente sia all'andata che al ritorno. Gli è stato preferito Ruggeri nel nome del progetto giovani, ma poi quest'ultimo il campo nemmeno l'ha visto. Troppo acerbo, ancora lontano dal livello di una gara come quella di ieri.
Perché poi l'esperienza conta, eccome se conta. L'abbiamo visto a San Siro con una Germania che a differenza dell'Italia ha saputo gestire e capire i momenti della partita. Pungere e vincere anche senza mostrare chissà quali sforzi. L'abbiamo visto nelle ultime due sfide tra Francesco Acerbi ed Erling Haaland: il difensore nerazzurro ha neutralizzato il centravanti del City nella finale di Istanbul e poi di nuovo lo scorso settembre. Sempre in Champions League.
Acerbi sa come si fa e la prossima a Oslo contro la Norvegia è una gara troppo importante per non pensare al qui e ora. E' la partita che potrebbe già decidere se concluderemo il gruppo I di qualificazione al prossimo Mondiale al primo o al secondo posto. E dato che quest'ultimo fa rima con play-off e nelle ultime due circostanze sono finiti malissimo, è da evitare come la peste.
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