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9 novembre 1997, Bergomi eguaglia le presenze di Facchetti in campionato con l'Inter
Il 9 novembre del 1997, al Comunale di Bergamo, si gioca Atalanta-Inter. Una classica del calcio lombardo, fra le due formazioni nerazzurre che erano nel cuore di Giacinto Facchetti. In quell'occasione però Giuseppe Bergomi lo pareggiò nel numero delle partite giocate proprio con la maglia interista in Serie A, cioè 476 presenze.
Una vita trascorsa con l'Inter, in un giorno comunque di festa perché arriva un 2-1. Segna Djorkaeff all'inizio, poi Cacia pareggia all'ottantesimo minuto, infine West - su assist di Ronaldo - segna il gol del successo all'ultimo minuto. Vent'anni di storia dal 1979 al 1999, con tre Coppe UEFA alzate al cielo.
Qualche tempo fa Giuseppe Bergomi rilasciò un'intervista proprio su Facchetti. "Per me il capitano Giacinto Facchetti. Io sono legato tantissimo a questa persona perché mi ha insegnato tanto. Mi ha fatto capire quali erano i valori veri dello sport. Poi parleremo anche dei valori dell'Inter ed è una persona straordinaria. Ed è stato anche quello che quando io ho smesso di giocare ha cercato in tutte le maniere di riportarmi dentro la società, anche se per varie motivazioni non siamo andati alla conclusione. E quindi gli sarò sempre grato per tutta la vita. C'è mancato troppo presto. Se devo pensare a un capitano, anche perché ce ne sono stati tanti come Graziano Bene. Poi ho giocato con Zanetti, però Giacinto Facchetti può essere definito l'emblema del capitano quello con la C maiuscola se proprio vogliamo fare un esempio da mettere sui manuali per chi vuole fare il calciatore. Assolutamente un esempio in assoluto".
Una vita trascorsa con l'Inter, in un giorno comunque di festa perché arriva un 2-1. Segna Djorkaeff all'inizio, poi Cacia pareggia all'ottantesimo minuto, infine West - su assist di Ronaldo - segna il gol del successo all'ultimo minuto. Vent'anni di storia dal 1979 al 1999, con tre Coppe UEFA alzate al cielo.
Qualche tempo fa Giuseppe Bergomi rilasciò un'intervista proprio su Facchetti. "Per me il capitano Giacinto Facchetti. Io sono legato tantissimo a questa persona perché mi ha insegnato tanto. Mi ha fatto capire quali erano i valori veri dello sport. Poi parleremo anche dei valori dell'Inter ed è una persona straordinaria. Ed è stato anche quello che quando io ho smesso di giocare ha cercato in tutte le maniere di riportarmi dentro la società, anche se per varie motivazioni non siamo andati alla conclusione. E quindi gli sarò sempre grato per tutta la vita. C'è mancato troppo presto. Se devo pensare a un capitano, anche perché ce ne sono stati tanti come Graziano Bene. Poi ho giocato con Zanetti, però Giacinto Facchetti può essere definito l'emblema del capitano quello con la C maiuscola se proprio vogliamo fare un esempio da mettere sui manuali per chi vuole fare il calciatore. Assolutamente un esempio in assoluto".
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