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Pochesci: "Contrario alle Under 23. La Juventus non ha valorizzato nessun italiano"
Si dibatte ormai da diversi anni sulle Seconde Squadre nel campionato di Serie C italiano, che - dopo una storia più consolidata per quel che riguarda la Juventus - ha visto lo scorso anno l'inserimento dell'Atalanta e da questo anno vedrà anche il Milan Futuro ai nastri di partenza della stagione. Tre solo le U23 che si vedono in Italia, e di questo tema, spesso ancora controverso, nella lunga intervista rilasciata quest'oggi ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ha parlato mister Sandro Pochesci, tornato agli onori della cronaca per essere recentemente stato accostato all'Ascoli.
Ecco il suo parere sulle cosiddette Squadre B: "Non servono le seconde squadre, serve far giocare i ragazzi del vivaio, ma non in Primavera a 20 anni, quello è un fallimento: la Svizzera l'avremmo presa a pallonate in un contesto diverso. Ma oggi scimmiottiamo gli altri senza ricordarci il nostro DNA, ma il calcio non si copia: qui servono difesa e contropiede, altro che costruzione dal basso. Si rivoluziona una cosa semplice come il calcio.
Sì, alle U23 sono contrario. Guardiamo la Juventus, ha fatto giocare tanti stranieri che ora vanno a rinforzare le altre nazionali, si è visto agli Europei, dove arrivavamo con una squadra in cui 7 giocatori su undici hanno avuto un passato in Serie C. Perché questo? Perché allora li facevano giocare, ora in Serie A non si vedono più giovani italiani, quando invece la C dovrebbe preparare per la Serie B e quest'ultima per la A. Le brutte figure della Nazionale non sono a causa di chi allena, ma di chi gestisce il calcio: serve un cambiamento, doloroso e che fa paura, ma necessario".
Ecco il suo parere sulle cosiddette Squadre B: "Non servono le seconde squadre, serve far giocare i ragazzi del vivaio, ma non in Primavera a 20 anni, quello è un fallimento: la Svizzera l'avremmo presa a pallonate in un contesto diverso. Ma oggi scimmiottiamo gli altri senza ricordarci il nostro DNA, ma il calcio non si copia: qui servono difesa e contropiede, altro che costruzione dal basso. Si rivoluziona una cosa semplice come il calcio.
Sì, alle U23 sono contrario. Guardiamo la Juventus, ha fatto giocare tanti stranieri che ora vanno a rinforzare le altre nazionali, si è visto agli Europei, dove arrivavamo con una squadra in cui 7 giocatori su undici hanno avuto un passato in Serie C. Perché questo? Perché allora li facevano giocare, ora in Serie A non si vedono più giovani italiani, quando invece la C dovrebbe preparare per la Serie B e quest'ultima per la A. Le brutte figure della Nazionale non sono a causa di chi allena, ma di chi gestisce il calcio: serve un cambiamento, doloroso e che fa paura, ma necessario".
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