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Dea, la Champions è vicina: ecco perché i cinque punti non sono una garanziaTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 07:15Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Dea, la Champions è vicina: ecco perché i cinque punti non sono una garanzia

La squadra di Gasperini vede l'Europa, ma attenzione alle insidie delle ultime giornate: la storia insegna

Cinque punti. Tanti o pochi che siano, rappresentano il tesoretto che separa l'Atalanta da Juventus e Lazio nella corsa alla prossima Champions League. Mancano cinque turni al termine della Serie A e la squadra di Gasperini sembra avere in mano il proprio destino. Ma il passato recente insegna che nel calcio italiano nessun vantaggio può essere considerato definitivo.

L'INCREDIBILE RIMONTA DELL'ATALANTA - Per capirlo, basta riavvolgere il nastro della scorsa stagione. A cinque giornate dalla conclusione, infatti, proprio l'Atalanta era in svantaggio, relegata al sesto posto e distante quattro punti dalla Roma (quinta) e addirittura otto dal Bologna (terzo) e dieci dalla Juventus (quarta). In quel momento, però, i nerazzurri avevano una partita in meno, dovendo recuperare la gara contro la Fiorentina rinviata per il malore di Joe Barone.

Nelle ultime giornate, i bergamaschi misero il turbo, collezionando un filotto straordinario di cinque vittorie consecutive. Caddero una dopo l'altra Empoli, Salernitana, Roma nello scontro diretto, Lecce e Torino. Contemporaneamente, le rivali crollavano: il Bologna raccolse solo sei punti, la Roma addirittura cinque, permettendo così il sorpasso incredibile della Dea.

QUANDO IL VANTAGGIO DIVENTA ARITMETICO - Non sempre, però, la corsa Champions è stata così avvincente fino all'ultima giornata. Nella stagione 2021/22, per esempio, la Juventus a cinque giornate dal termine aveva un vantaggio simile a quello attuale dell’Atalanta, ovvero cinque punti sulla Roma e sette su Lazio e Fiorentina. Ai bianconeri bastarono due vittorie di fila contro Sassuolo e Venezia per blindare il quarto posto con largo anticipo.

Ancora più netta la situazione nel 2019/20, con la Lazio quarta a +12 sulla Roma quinta già alla 33ª giornata. In quel caso, le ultime partite servirono solo per definire posizioni già consolidate.

ATTENZIONE AI PRECEDENTI - Dal 2017/18, anno in cui l’Italia ha iniziato a mandare direttamente quattro squadre in Champions - spiega L'Eco di Bergamo -, in cinque occasioni su sette le prime quattro classificate dopo 33 giornate sono poi rimaste tali fino al termine della stagione. Tuttavia, ci sono state eccezioni degne di nota: su tutte, proprio l’Atalanta 2022/23, protagonista di una rimonta ormai storica.

Da ricordare anche la stagione 2017/18, quando l’Inter riuscì a strappare la quarta piazza alla Lazio proprio nello scontro diretto finale, vincendo all'Olimpico e raggiungendo la Champions grazie alla differenza negli scontri diretti.

IL RISCHIO DI RIVIVERE GLI ERRORI DEL PASSATO - Quello che deve evitare ora l’Atalanta è il calo che già due stagioni fa costò caro: era il 2021/22 quando, a cinque giornate dalla fine, i bergamaschi si trovavano in parità con Roma e Milan. In quel frangente, mentre i rossoneri collezionavano 12 punti, i nerazzurri ne raccolsero appena sei, perdendo così il treno Champions.

ORA O MAI PIÙ - Le statistiche, dunque, dicono che l'Atalanta ha buone probabilità di tornare tra le grandi d’Europa. Ma gli ultimi anni raccontano chiaramente che rilassarsi sarebbe un errore fatale. La Champions League è lì, a un passo, ma Gasperini sa benissimo che nel calcio i conti si fanno soltanto alla fine.

La storia è chiara: cinque punti possono bastare, ma guai ad abbassare la guardia proprio ora.