
Di Carlo si assume le colpe: "Chiedo scusa, è un disonore chiudere così"
Un finale amaro, doloroso. L'Ascoli chiude nel modo peggiore una stagione da dimenticare, con una sconfitta casalinga contro il Legnago Salus, fanalino di coda del campionato. E a prendersi le responsabilità, senza nascondersi, è il tecnico Domenico Di Carlo, che nel post partita si è mostrato visibilmente scosso e deluso.
"È un disonore terminare il campionato in questo modo", ha esordito Di Carlo, mettendo subito in chiaro il suo stato d'animo. Non cerca alibi l’allenatore bianconero, che punta il dito contro la mancanza di continuità e, soprattutto, contro l'atteggiamento sbagliato mostrato dalla squadra nel momento più importante.
"Non c'è stata continuità di gioco in alcuni momenti della stagione. Sono arrabbiato e chiedo scusa", ha ribadito. Ma è soprattutto sul primo quarto d'ora di gara che Di Carlo concentra la sua analisi più dura: "Non ho mai visto un approccio così negativo. Nei primi quindici minuti siamo stati irriconoscibili. Solo dopo abbiamo iniziato a giocare, abbiamo costruito, ma non siamo riusciti a segnare. E alla fine abbiamo perso una partita che non dovevamo assolutamente perdere, in casa, contro l’ultima in classifica."
Parole dure, che non lasciano spazio a interpretazioni. L’Ascoli, spinto dal desiderio di regalare un’ultima gioia ai suoi tifosi, si è invece schiantato contro i propri limiti, incapace di gestire la pressione e di mantenere alta la concentrazione.
"Volevamo regalare i tre punti ai nostri tifosi, ma il primo quarto d’ora non è stato all’altezza di questa maglia. E senza l'atteggiamento giusto, è giusto chiedere scusa", ha concluso Di Carlo, abbassando lo sguardo.







