TMW RADIO - Marchetti: "Depay e Paredes? Obiettivi della Juve, ma non ancora vicini"
Luca Marchetti di Sky Sport è intervenuto a TMW Radio per parlare della giornata di Serie A appena conclusa e delle ultime mosse di mercato. Queste le sue parole:
Neppure un pareggio alla prima giornata, è una casualità o rappresenta una prima spaccatura nel campionato?
"Penso sia una casualità, basti vedere anche le gare decise nel recupero come quella della Fiorentina sull’errore di Radu. Sta arrivando anche una mentalità diversa in Italia, si cerca la vittoria fino all’ultimo senza accontentarsi del pareggio. Ad inizio campionato, a Ferragosto, c’è forse la percezione che si possa recuperare un risultato negativo e quindi si tende a rischiare qualcosa in più".
Chi ti ha convinto di più e chi ti ha sorpreso di più?
"Non mi aspettavo un Napoli già a questo punto, dopo esser andato sotto a Verona. A parte le disattenzioni difensive dei veneti, il Napoli è la sorpresa in positivo perché dopo le tante partenze estive ha dato risposte importanti. C’è stato subito il marchio di Kvaratskhelia, Osimhen ha graffiato con un gol e un assist. Tra le vittorie della prima giornata è quella dal sapore più dolce. Chi ha convinto meno per il risultato forse è l’Inter, ma se vediamo quante occasioni ha avuto poteva vincere in maniera più agevole. Anche nella partita dell’Inter, così come nelle altre, abbiamo visto e sentito una spaccatura vista la differenza tecnica tra le squadre".
Le parole di Marotta devono far preoccupare i tifosi nerazzurri e Inzaghi?
"Lui ha sempre parlato della sostenibilità, l’Inter deve sempre avere il giusto equilibrio tra competitività e sostenibilità economica. Non può vendere chiunque e a qualsiasi prezzo l’Inter, per questo Skriniar non sta partendo. Non è arrivata un’offerta congrua rispetto al mercato dei difensori, ma da qui ai prossimi quindici giorni non possiamo sapere se arriverà o meno un’offerta da almeno 70 milioni. L’Inter probabilmente venderà Casadei per 15 milioni più bonus al Chelsea, e il riferimento per le cessioni dell’Inter è proprio il mercato inglese. Se acquisti Cucurella per 65 milioni di sterline, quando chiedi Skriniar o Dumfries devi pagarli una cifra simile a quella. Dal punto di vista tecnico l’Inter non vuole cedere Skriniar, poi c’è sempre la questione economica da tenere in considerazione. Bisogna fare delle scelte, talvolta dolorose, e per questo la società sta pensando di cedere Casadei".
Ti ha convinto invece la vittoria della Roma?
"Vittoria solida e con grande identità, un’identità data da Mourinho già la scorsa stagione. Dei tanti protagonisti attesi della nuova Roma, da Dybala ad Abraham la partita l’ha decisa Cristante. Tra le tante occasioni avute la Roma ha segnato nell’occasione più fortunosa, ma c’è da dire che meritava di segnare più di un gol. Le sostituzioni di Mourinho sono anche un segnale per il mercato, Belotti però arriva solo se parte a titolo definitivo o in prestito con obbligo di riscatto uno tra Felix e Shomurodov. La Roma ha speso, Mourinho questo lo sa, la società proverà ad accontentarlo ma bisogna tenere conto dell’equilibrio economico".
Come hai visto la Juve e le ultime su Depay e Paredes?
"La Juventus ha dimostrato grande qualità, l’infortunio di Di Maria lascia i tifosi e lo stesso Allegri con il fiato sospeso. Di Maria di certo non lo scopriamo adesso, così come Vlahovic che dopo qualche difficoltà ha fatto doppietta. Vincere poi aiuta a vincere, con il Sassuolo lo scorso anno non era andato bene. La Juventus, con il Napoli, è il cantiere aperto più grande. Depay e Paredes sono i due obiettivi principali, non parlerei di dirittura d’arrivo perché non siamo nei metri finali. Depay deve ancora liberarsi dal Barcellona, entrambi sono concordi sulla separazione ma c’è un discorso economico da far quadrare. Per Paredes tutto o quasi dipende da Rabiot, se non parte il francese la Juventus non prende Paredes. Lo United ha bisogno di qualcosa, forse non basta Rabiot però sicuramente dovrà muoversi sul mercato. I due club hanno l’accordo, entrare nella testa di Rabiot e della madre in questo momento è complicato".
Belotti, Cavani o Piatek alla Salernitana sono impossibili?
"Piatek è il meno impossibile, su Cavani la Salernitana ci ha provato ma non è andata a buon fine. Bisogna poi capire cosa vogliano fare questi giocatori, siamo a Ferragosto e ancora non hanno trovato la squadra giusta. Tra i tre, quello che mi meraviglia di più è Belotti. O ha richieste economiche troppo alta, oppure ha aspettative diverse. O magari aspetta fino alla fine la Roma. L’accordo non lo metto in discussione, metto in discussione che questa operazione si possa fare a prescindere da un’uscita. Se va via un attaccante allora si va a prendere Belotti. Se Shomurodov va via in prestito con diritto di riscatto, o con un obbligo non garantito, la Roma rischia tra un anno di ritrovarsi sia lui che Belotti. Questo per i conti della Roma non è un toccasana. Se invece risulta fondamentale l’arrivo di Belotti, si fa il sacrificio ma non è questo il caso al momento".
Come hai visto il primo Milan di Pioli dopo lo Scudetto dello scorso anno?
"Il Milan ha tenuto l’identità della scorsa stagione, ha fatto un po’ quello che ha fatto il Napoli. Il Milan dopo essere andato sotto ha continuato a giocare, ma sapevamo che questi giocatori potevano avere questa reazione. Era prevedibile, ma comunque non banale. Ora ha aggiunto una consapevolezza derivante dallo Scudetto dello scorso anno. La vittoria di sabato, comunque, regala un po’ di tempo ai nuovi per adattarsi".