6 agosto 1995, l'unico gol di Rambert con l'Inter. In amichevole contro la Salernitana

Qual è il motivo per cui ci si ricorda di Sebastian Rambert a ventisette anni dal suo passaggio, estremamente fugace, con la maglia dell'Inter? L'arrivo a Milano che ha portato con sé Javier Zanetti, il meno conosciuto dei due: Massimo Moratti, al suo primo anno di presidenza e proprietà, decide di puntare su un talento argentino per l'attacco. E Rambert è davvero il giocatore esotico che fa al caso suo: spende 4,2 miliardi di lire e lo preleva dall'Independiente. Invece dal Banfield arriva anche, appunto, Zanetti, che diventerà una colonna nonché una bandiera dell'Inter, sia di Moratti che recente, seppur in un'altra veste, cioè quella del dirigente.

Dunque Rambert, esattamente ventisette anni fa, esultava per la prima volta con la maglia dell'Inter. In un'amichevole con la Salernitana. Incredibilmente sarà l'unica volta a farlo, perché non debutta nemmeno in campionato - data la grande considerazione dei tre tecnici Ottavia Bianchi, Luis Suarez e Roy Hodgson. Alla fine il centravanti argentino rimarrà solamente qualche mese, salvo poi essere ceduto al Real Saragozza - una stagione - prima di ritornare in patria con la maglia gloriosa del Boca Juniors, segnando dieci gol.

La sua esultanza sembrava come quella di Montella, cioè a mo' di aeroplano. Per questo veniva soprannominato Avioncito. In Italia è rimasto nell'hangar praticamente sempre, a parte una presenza in Coppa Italia contro il Fiorenzuola, ma anche in Coppa UEFA contro il Lugano. Incredibilmente l'Inter verrà eliminata dagli svizzeri.