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Venezia, un mercato da 5: la rosa mantiene i limiti visti fino a gennaio
Oggi alle 11:10Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it

Venezia, un mercato da 5: la rosa mantiene i limiti visti fino a gennaio

Il Venezia ha cominciato la sessione invernale di calciomercato con un diktat ben preciso: quando un giocatore esce allora un altro può entrare, investendo il ricavato ottenuto dalle uscite. Difficile così pensare a una sessione di riparazione scoppiettante per riuscire a rimontare in classifica  rispetto al penultimo posto attuale. Soprattutto con questa filosofia la squadra si è presentata in due scontri diretti cruciali come quelli contro Parma e Verona con delle situazioni surreali e con in campo a volte anche giocatori sostanzialmente venduti. Il bilancio alla fine parla di tanti cambiamenti ma senza effettivamente alterare il numero di giocatori in organico. Tante le scommesse, scopriremo solo tra un po' se saranno stati azzardi giusti. Sicuramente però le sensazioni allo stato attuale delle cose non possono essere positive.

Partendo dal reparto portieri, qui l'innesto si è reso obbligato a causa dell'infortunio di Stankovic contro l'Udinese. Un innesto forzato e con poche ore a disposizione per riuscire a trovare un sostituto. Il rischio era di dover ricorrere agli svincolati (come accadde anni fa con Maenpaa). Alla fine è arrivato Radu, profilo che ha una certa esperienza e che arriva sicuramente con voglia di mettersi in mostra visto che nell'Inter in questi sei mesi non ha giocato. Nelle ultime stagioni però raramente ha stupito in positivo e di garanzie non ne sembra dare molte.

In difesa un innesto era già reso necessario dall'infortunio di Svoboda, mentre l'addio a Giorgio Altare ha costretto il Venezia a un secondo innesto. Perdere il Gigante Buono significa calare per quanto riguarda carisma ed esperienza, in questo senso Marcandalli è un giovane sicuramente di belle speranze, ma tutto da testare. Candè invece ha dato la sensazione di poter dire la sua nella lotta salvezza, nonostante sia stato catapultato dalla Ligue 2 alla Serie A. Ha giocato anche in Ligue 1 e quindi porta un bagaglio di conoscenze sicuramente rilevante che sta sfruttando in queste sue prime uscite dove si è fatto rispettare. Non è tornato alla fine Carboni, sarebbe dovuto uscire Sverko (richiesto da qualche club soprattutto all'estero) per averlo. Un peccato non aver potuto inserire il ragazzo del Monza (mantenendo il croato in rosa), perché avrebbe dato forse l'ultimo tassello per un reparto che alla fine ha anche una sua logica.

In mediana fuori Andersen e Fiordilino (che non ha mai giocato ma aveva un ingaggio rilevante) e dentro Kike Perez e Conde. Qui probabilmente la mossa è stata buona. Lo spagnolo mostra infatti di avere un tasso tecnico rispettabile, come fatto vedere contro l'Udinese. Godeva di buona considerazione già nella lotta salvezza spagnola e qui può dare una mano. Totale incognita invece il mediano. Il campionato svizzero si è chiuso a metà dicembre e andare a prendere un elemento così poco pronto fisicamente (tanto che Di Francesco in un mese lo ha usato appena 4 minuti) è un azzardo non di poco conto. Resta così la sensazione di un reparto che manca di fisicità visti i problemi di Duncan, non si può chiedere al solo Doumbia di metterci i muscoli.

Sulle fasce ha salutato Candela ed è arrivato Zerbin. Qui sicuramente c'è stato un upgrade. Per quanto l'ex Monza in fase difensiva pecchi, ha tasso tecnico da vendere e potrà dare una mano importante, con la sensazione che possa essere lui ormai il padrone della catena destra. Di Francesco dovrà trovare i giusti equilibri per aiutarlo in difesa. Venduto poi il cartellino di Ellertsson al Genoa mantenendolo in prestito, qui poco da dire, una mossa per finanziare il mercato con quella che è alla fine una buona plusvalenza. Viene sacrificato un po' il futuro ma per cercare di far qualcosa nel presente.

Si passa al punto più spinoso, l'attacco. Hanno salutato capitan Pohjanpalo e Raimondo, con Gytkjaer che alla fine è rimasto nonostante gli interessamenti dalla B e la sensazione che il Venezia volesse lasciarlo andare. Iceman ha portato un incasso rilevante visto che parliamo di 4,75 milioni più bonus. Quel che lascia basiti è che per la sostituzione si è trovato un elemento giusto solo alla fine, rischiando di restare beffati anche lì. Da Yaremchuk è arrivato un no, mentre Shomurodov è stato bloccato dalla Roma dopo che gli arancioneroverdi avevano quasi chiuso un affare che durava da tanti giorni, rimanendo così a bocca asciutta. Il sondaggio per Andrè Silva è caduto, come prevedibile, nel nulla. Una mossa fatta magari per provare a dare un po' di entusiasmo a una tifoseria che chiaramente ha sofferto durante questo mercato di riparazione, ma che non ha portato i frutti sperati.

Alla fine sono arrivati Daniel Fila e Mirko Maric, il primo a titolo definitivo dallo Slavia Praga, il secondo in prestito secco dal Monza. Il primo è un'altra scommessa, ancora. 2,5 milioni più 1,5 di bonus, tanto è servito per evitare che venisse girato in prestito dai biancorossi allo Slovan Liberec, per una beffa che forse avrebbe costretto il Venezia a guardare agli svincolati per riuscire a sostituire Joel. Difficile dare giudizi sul ragazzo, lo testeremo sul campo, quel che è certo è che per numeri garanzie ne da poche, però è giovane e potrebbe crescere come tante pescate da scouting viste in passato. Sul ragazzo arrivato invece dalla compagine brianzola, giunge come terzo elemento del reparto offensivo, con Raimondo che invece aveva salutato giorni e giorni prima lasciando il vuoto. Il croato in questi anni è riuscito a incidere solo a Crotone, sembra francamente quell'elemento da andare a usare quindi in caso di emergenza, ma che di certo non alza il livello del reparto.

In conclusione dunque la sessione di mercato è stata oggettivamente difficoltosa e in queste difficoltà probabilmente il Venezia si è un po' perso, finendo a tratti in confusione, ricevendo più di qualche no e spendendo tempo in diverse piste difficili da concretizzare. Alla fine la rosa non sembra aver alzato il suo livello, con limiti per la Serie A che restano abbastanza evidenti per quanto riguarda fisicità ed esperienza. Diversi gli azzardi e su questi ragazzi non è ovviamente possibile emettere giudizi, ma la sensazione è che anche con una loro esplosione il percorso sarà molto complicato, con l'obiettivo salvezza che, andando a perdere punti con Verona e Parma, si è già sensibilmente allontanato.