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L'Unione ad un passo dal paradiso
domenica 20 aprile 2025, 17:46Editoriale
di Manuel Listuzzi
per Tuttoveneziasport.it

L'Unione ad un passo dal paradiso

Per otto minuti con un piede e mezzo in serie b. Per un paio ad un passo dal sogno. E’ tutta questione di tempo, di momenti. Ma se a rimettere in piedi una partita che appariva compromessa ci ha pensato il regalo di Vasquez, per buttare due punti fondamentali al vento è servita tutta la classe di un giocatore che, purtroppo, noi non abbiamo, Anjorin. Ma se il punticino portato a casa in una sfida tanto delicata non è certo da disprezzare, è l’analisi globale della gara a lasciarci molto più che dell’amaro in bocca. Poiché non è accettabile ribaltare una partita del genere, trovarsi in una condizione mentale che probabilmente non avevamo mai toccato fino a questo punto della stagione, essere a pochi giri di lancetta da una vittoria che definire fondamentale sarebbe un semplice eufemismo, e non avere la rabbia, la grinta e la lucidità per fermare sul nascere l’azione empolese nell’occasione del pari. Non si può rischiare di buttare al vento un intero campionato e soprattutto due mesi densi di coraggio e cuore in questo modo. Ma questa è una rabbia che ora dovrà essere incanalata nel sentiero giusto, provando a ripartire dalla consapevolezza di essersi dimostrati all’altezza di uno scontro diretto tanto delicato. Fa male, inutile negarlo, ma questo VeneziaMestre ha ancora possibilità, o perlomeno, ne ha decisamente molte di più rispetto a qualche settimana fa. Certo, se tutto sommato la girandola di emozioni vissuta nel secondo tempo ci ha dato l’impressione di due squadre vive, bisogna anche sottolineare la pochezza tecnica evidente di entrambe le rose, palesata da una serie infinita di errori, distrazioni, ma con un livello fisico che per larghi tratti del match ha quantomeno reso la sfida godibile. Tuttavia questi siamo, e questi saremo fino all’ultimo. Tornare sulla rosa, sui limiti dell’attacco e sulla pochezza delle alternative in panchina è oramai nauseante, ed inutile. E questa sera sono apparse enigmatiche anche le idee del mister, che ha insistito con Busio trequartista nonostante una giornata che sembrava nerissima per il ragazzo di Greensboro, prima che il suo tap in decisivo tramutasse ogni maledizione in urla di gioia. Ma era comunque evidente fin dall’avvio che il giocatore americano non potesse fare da collante tra i reparti, perdendo una marea di palloni, incluso quello del momentaneo vantaggio toscano. Gytkiaer ha lottato come un leone, faticando terribilmente nel mantenere alta la squadra arancioneroverde, ma anche lui protagonista nel momento giusto, quando è stato decisivo nel vantaggio unionista. Decisamente sottotono Kike Perez, nervoso ed impreciso, mentre Nicolussi Caviglia è cresciuto con il passare dei minuti, dando l’impressione di essere l’unico in grado di gestire pallone e sostanza. Bene Zerbin, che al di là dell’errore sull’episodio del 2-2 ha veramente offerto una gara enorme dal punto di vista caratteriale e fisico. La retroguardia ha concesso pochissimo ai padroni di casa, con Candè tornato sugli ottimi livelli di qualche settimana fa, ma sono piaciuti anche il capitano e Marcandalli. Finalmente protagonista Yeboah, che è sembrato sciogliersi, in particolare dal punto di vista mentale, dopo il primo centro in serie A. Insomma, per come si era messa la gara, e per il tipo di calcio offerto almeno fino al gol dell’uno ad uno, non ci sarebbe più di tanto da recriminare, nell’arco di un torneo gli episodi si compensano (anche se per noi, di “rigorini” non se ne parla..), ed alla fine la classifica sarà comunque l’unico giudice. Ma per un VeneziaMestre che a febbraio sembrava spacciato, anche il semplice fatto di non essere mai stati così vicini al quartultimo posto può diventare un fattore chiave nella testa dei ragazzi, e capace allo stesso tempo di accendere tutta la passione e la fede di un popolo fantastico, che anche oggi, in un giorno di festa, ha dimostrato tutto il suo amore per la maglia arancioverde. Se basterà lo scopriremo tra poco, ancora cinque gare da vivere con il cuore in gola, cinque eventi che possono scrivere un finale impensabile. Non c’è mai stato un momento migliore per crederci, allora perché non farlo..

Avanti Unione!