Venezia-Verona 1-1: TOP&FLOP degli arancioneroverdi

Nella ventiduesima giornata del campionato di Serie A, il Venezia impatta per 1-1 contro l’Hellas Verona allo stadio Per Luigi Penzo. Il derby veneto si caratterizza per una partita tesa e sporca, esattamente come i due gol dell’incontro: prima, al 28’ minuto è Zerbin per gli arancioneroverdi a sbloccare la gara, caparbio a sfruttare il rimpallo sul tiro di Pohjanpalo che taglia fuori la difesa gialloblù. Allo stesso modo un tocco sporco di Sarr al 76’ minuto permette a Tchatchoua di infilare in rete per il gol del pari, corretto per quello che si è visto ed è stato prodotto in campo.

In linea generale, il match evidenzia tutte le difficoltà delle due squadre, sia a livello di qualità e di costruzione, che psicologico, prediligendo un gioco accorto e poco coraggioso. Alla fine arriva un pareggio, più utile agli ospiti che ai padroni di casa che, con tutti i suoi limiti, si sono mostrati leggermente più propositivo. Il Venezia, invece, dopo aver trovato il vantaggio, non è riuscito a creare occasioni da gol, almeno fino al pareggio, quando, anche grazie agli ingressi ha trovato più freschezza e pericolosità.

TOP

1) ZERBIN

Impiegato nella corsia di destra dello schieramento degli arancioneroverdi, Zerbin mostra qualche difficoltà a livello difensivo, ma è certamente il più effervescente tra le proprie fila. Nonostante un feeling in campo in piena costruzione dopo una sola settimana di allenamento con i suoi nuovi compagni, l’ex Napoli mostra un buon affiatamento, su tutti quello con Oristanio, e soprattutto una condizione atletica molto buona.

Inoltre, fino alla sua dipartita dal campo avvenuta negli ultimissimi minuti della partita, Zerbin si contraddistingue per personalità, con il quale sino all’ultimo prova a creare dei presupposti per creare qualche potenziale situazione di pericolo.

FLOP

1) NICOLUSSI CAVIGLIA

Nella partita contro l’Hellas Verona, è difficile puntare il dito sulla prestazione dei singoli della squadra. Di fronte a una partita sostanzialmente senza infamia e senza lode complessiva, la sensazione è quella complessiva di grande abnegazione e attitudine dei giocati, chi più e chi meno. Quello che si può dire, con tutte le scusanti di un contesto non semplice per diversi aspetti, è che quello che forse, ma anche comprensibilmente è mancata, è una dose di spensieratezza, così come di coraggio.

Di solito, a permettere una squadra di prendere il comando del gioco è il reparto di centrocampo, nel quale i giocatori dotati di maggiore tasso tecnico, abbinata a visione di gioco, dovrebbero cercare di guidare i compagni. Se contro il Verona, il giovanissimo Doumbia ha mostrato ancora una volta dei progressi, a conferma di ciò che si è visto contro il Parma, e Busio è sembrato tra i più propositivi, in particolar modo nel finale di gara, Nicolussi Caviglia pare invece vivere un momento quantomeno di flessione o almeno di minor brillantezza. Seppur anch’egli nel finale è riuscito maggiormente a mettersi in evidenza, in particolare nell’assist per Busio nell’occasione migliore prodotta per pareggiare, fino all’1-1 è stato pressoché impalpabile, se non per un lodevole lavoro di copertura.