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tmw / venezia / Editoriale
Cosa chiedere di più…
ieri alle 18:37Editoriale
di Manuel Listuzzi
per Tuttoveneziasport.it

Cosa chiedere di più…

Un’Unione coraggiosa che lotta fino all’ultimo. Una squadra che ha gettato sul terreno di gioco tutto ciò che aveva, finendo la gara stremata ed andando anche vicina a quello che sarebbe stato un clamoroso, ma forse nemmeno così immeritato pareggio. Difficile chiedere di più. E dovremmo essere fieri di questi ragazzi, uscire dalla Sud con la testa alta e la fiducia che una prestazione del genere dovrebbe comunque trasmetterti. Invece, ammetto, faccio una tremenda fatica a sentirmi positivo. E non tanto perché questi ragazzi non lo meritino, ma perché non trovo giusto, e nemmeno accettabile, trovarsi in una situazione del genere il 12 di gennaio. Presentarsi contro i campioni d’Italia facendo la conta dei disponibili come al calciotto del mercoledì, lo trovo irrispettoso per tutti quelli che in questa società hanno creduto e credono, per tutta la gente che da inizio stagione gremisce il Penzo (e non solo perché c’era l’Inter da vedere mister..); penso che sia deprimente affrontare una gara tanto attesa con la necessità di schierare almeno due giocatori completamente fuori ruolo, scaraventare in campo un giocatore palesemente non pronto come Sagrado, trovandosi praticamente senza alcuna alternativa accettabile in panchina. Nessuno chiedeva una serie A in stile Hartono, ma oggi la sensazione è stata quella di vedere un VeneziaMestre che in questa categoria si è trovato per puro caso, e che stia facendo poco o nulla per provare a difenderla fino in fondo. Ed i rischi di una rosa così corta e, diciamolo, non da questa categoria al momento, non sono solamente quelli di diventare per la seconda volta in tre anni la Cenerentola del torneo, ma anche quello di “bruciarsi” giocatori interessanti come Doumbia che oggi ha offerto anche una discreta partita, o come Sverko ed Idzes che in un contesto difensivo tanto precario rischiano di perdere anche le poche certezze conquistate finora. Le continue critiche a mr Di Francesco che insistono da inizio campionato perdono di valore ed intensità quando è sotto agli occhi di tutti la povertà di alternative che gli si sono messe a disposizione. Che il budget fosse ridotto all’osso era ben chiaro fin da agosto, nonostante le solite mezze verità di un presidente che parlava di “situazione finanziaria mai cosi rosea”, ma certo non ci aspettavamo che non si fosse preparato almeno un colpo in difesa, in particolare dopo il tremendo infortunio di Svoboda. E mentre il Napoli temporeggia nella cessione di Zerbin proprio per una emergenza sulle fasce, noi ci ritroviamo a cedere un altro centrocampista a poche ore dalla gara, trovandoci in una condizione francamente inspiegabile. Vabbè. 

Speriamo ancora che il miracolo Antonelli si ripeta, sebbene appaia sempre più complicato sognare in quei 3-4 colpi che possano lanciarci veramente e definitivamente alla caccia del quartultimo posto. Un posto che per quello che abbiamo mostrato questo pomeriggio meriteremmo almeno di ambire. Perché oggi abbiamo realmente ammirato una squadra con fame, con un Pojhanpalo che dopo tante settimane trascina la sua squadra con grinta e giocate, lottando come un leone in mezzo alla splendida retroguardia nerazzurra. È piaciuto anche Ellertson autore di una prova di enorme cuore e gamba, mentre dalla sua parte Busio è uscito alle distanza, sfiorando per pochi centimetri la rete del pari. Un Oristanio invece fuori partita, così come l’incommentabile giocatore che l’ha sostituito, hanno però privato l’Unione dello spunto decisivo in area avversaria. La retroguardia ha fatto quel che ha potuto di fronte ai campioni avversari, e dopo un primo tempo a tratti disastroso ha saputo quantomeno offrire un’opposizione dignitosa pur concedendo parecchio come normale che fosse.

Si ricomincia dunque il girone di ritorno con una sconfitta che non fa così male, ma che necessita di una risposta immediata già tra sette giorni, quando a Parma andremo a giocarci un pezzettino importante delle nostre chance di salvezza. Sperando che sia dentro che fuori al terreno di gioco si dimostri, onestamente, di voler fare veramente di tutto per difendere questa benedetta categoria.

Avanti Unione!