Vanoli ricorda l'arrivo a Venezia: "Pensavo di meritarmi anche di più ma dovevo ancora dimostrare"
Nella sua intervista alla Palermo Football Conference Paolo Vanoli, che ha portato il Venezia dalla B alla A e ora è passato al Torino, ha parlato del suo arrivo in laguna: "Il ritorno in Italia è stato a Venezia, pensavo anche di meritarmi di più ma D'Amico e Pasqualin mi hanno chiamato per questa società che era ultima in classifica. A quel punto, vi racconto un retroscena, visto che sono amico di Pradè l'ho chiamato per chiedergli un consiglio e mi ha detto le cose in faccia. Mi ha detto: 'sono il direttore della Fiorentina e se mi chiedessero se voglio prendere Vanoli io risponderei: ma chi cazzo è Vanoli?'. Ci sono rimasto un po' male ma mi ha aggiunto che dovevo dimostrare. Mi sono rimboccato le maniche e ho fatto un bellissimo cammino al Venezia".
Poi arriva la chiamata del Torino.
"La scelta del Torino è stata semplice, ringrazierò sempre Cairo e Vagnati, per avermi dato l'occasione di allenare un club che rappresenta la storia del calcio. Sento la responsabilità ed è una grandissima opportunità. Essere primo è stato piacevole ma dobbiamo guardare la realtà, spero di dare soddisfazioni".
Oggi nessuno direbbe "chi cazzo è Vanoli"?
"Lo dico ai giovani, pensavo di essere un allenatore conosciuto ma sentirsi dire quella cosa mi ha fatto pensare che Pradè avesse ragione. È il bello della gavetta".