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Runjaic: "All'Udinese sto bene e sono felice. Lucca? Penso abbia imparato la lezione"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 17:53Serie A
di Alessio Del Lungo

Runjaic: "All'Udinese sto bene e sono felice. Lucca? Penso abbia imparato la lezione"

Kosta Runjaic, allenatore dell'Udinese, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, parlando della sua nuova avventura in bianconero: "Sto bene, sono felice e soddisfatto. La classifica è buona, mi piace lavorare con l’Udinese e vivere a Udine".

Chi è stato prima di diventare un alenatore di calcio?
"Ho fatto tanti lavori, ho iniziato consegnando giornali, poi da studente lavoravo di notte all’aeroporto, era dura. Dopo ho fatto l’agente immobiliare, l’assicuratore, ho lavorato nella gastronomia e in quel periodo ho fatto anche l’allenatore nella quinta e nella sesta divisione. Più tardi ho fatto il giornalista, ho fatto un’esperienza con la tv ZDF. Ho fatto tante cose diverse prima di diventare un allenatore professionista. Sono state buone esperienze da cui mi porto dietro tante cose ora che sono allenatore".

Si è parlato tanto del caso Lucca. Tutto risolto?
"Si è dimenticato delle regole per un attimo, ma penso che abbia imparato la lezione. È stato un episodio, abbiamo vinto quella partita e per me è un caso chiuso, ora va tutto bene. Alla fine è tutta esperienza, per me, per Lucca e per la squadra".


L'ambiente intorno all'Udinese permette di lavorare al meglio.
"Penso si percepisca quotidianamente che è un club con un clima familiare. Per esempio, a 83 anni Giampaolo Pozzo arriva ancora tutti i giorni alla mattina presto, fa la sua passeggiata e poi inizia a lavorare per il club. Anche quando alla sera me ne vado, la sua macchina è ancora lì nel parcheggio. Questo mi ricorda ogni giorno cos’è e cosa significa l’Udinese. Mi sento un po’ come a casa qui. Forse è perché Slovenia e Croazia sono vicino. Io sono nato a Vienna, non mi sento uno straniero".

Che tipo di persona si reputa?
"Molto emotiva, ho tanta passione, ma penso che sia importante restare lucidi. L’allenatore è un professore, se urli troppo non ha alcun effetto. Io sono molto diretto, comunico molto con la squadra durante la settimana, facciamo sessioni video anche singolarmente. È importante rimanere equilibrati per trasmettere energia positiva ai ragazzi. Qui si sorride molto, è una cosa importante non solo per me, ma per tutto l’ambiente".

Chi era il suo idolo?
"Diego Armando Maradona. Giocare a Napoli è stato un momento speciale, ho ricordato quante persone ha fatto felici in quello stadio. Oggi mi piace il modo di giocare di Bayern, City e Barcellona".