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Il ritorno all'Udinese e un futuro da scrivere: da dove deve ripartire Pafundi
Da talento più chiacchierato d'Italia a oggetto misterioso, la parabola di Pafundi e la possibilità di ricostruire da zero.
Il 31 dicembre scadrà ufficialmente il prestito di Simone Pafundi al Lausanne ed è giunto il momento di tirare alcune somme. Per alcuni si è trattato di un esperienza fallimentare, per altri (Simone compreso) è stata un'esperienza formativa, uno step di crescita mentale, tattica e tecnica. La risposta corretta ce la darà soltanto il tempo, intanto noi vogliamo affrontare una questione: da dove deve ripartire ora Simone?
Partiamo da un assunto: Pafundi è uno dei giovani più promettenti del panorama calcistico italiano. Eppure, nonostante il suo enorme talento, la sua carriera sta attraversando un momento di riflessione. A soli 18 anni, il fantasista di Monfalcone ha vissuto alti e bassi che lo hanno portato a riflettere su sé stesso e sul proprio futuro. Il suo percorso, che lo ha visto entrare nel giro della Nazionale maggiore a soli 16 anni, è stato segnato tanto dalle aspettative quanto dalle difficoltà. Ora, dopo un'esperienza in Svizzera con il Losanna, Simone si prepara a tornare in Serie A, con una nuova consapevolezza e voglia di dimostrare il suo valore.
Facciamo un passo indietro, al 2022, un anno cruciale: l'esordio in Nazionale contro l'Albania, a soli 16 anni e 247 giorni, lo ha consacrato come il più giovane calciatore italiano a vestire la maglia azzurra negli ultimi 100 anni. Quella sera, Pafundi ha coronato un sogno, ma da quel momento in poi la conseguenza diretta è stata una pressione fuori dal comune per un ragazzo di nemmeno 17 anni. Le aspettative sono salite alle stelle e probabilmente qualcosa si è incrinato nella "bolla", creata per proteggere un ragazzo, che doveva solo essere lasciato libero di esprimersi e fare ciò che meglio gli riusciva, giocare a pallone.
Nel club dove è cresciuto, l’Udinese, il suo spazio è stato limitato. Dall'esordio in Serie A il 22 maggio 2022, in cui raccolse 22 minuti di ottime giocate contro la Salernitana, fino ai 53' che gli sono stati concessi in Coppa Italia contro il Cagliari l'1 novembre 2023, ultima volta in cui ha vestito la maglia bianconera. Nella stagione 2022/2023 ha totalizzato solo 8 presenze in Serie A, senza mai riuscire a brillare come ci si aspettava. Quella mancanza di continuità ha spinto Simone e lo stesso Udinese a trovare una nuova sistemazione, una possibilità di fare esperienza e dare continuità di gioco. La scelta finale è stata quella di trasferirsi al Losanna, in Svizzera.
Dopo un anno e mezzo oltralpe, giunto alla fine della sua esperienza elvetica, possiamo dire che il prestito al Losanna non ha portato i frutti sperati, almeno dando un primo sguardo alle statistiche. Sebbene il club lo avesse accolto con grandi aspettative, visto che il suo cartellino aveva una clausola da 15 milioni di euro, Simone non è riuscito a riflettere il suo potenziale nel terreno di gioco. Con sole 20 presenze e un gol in totale, il suo talento in Svizzera non ha lasciato il segno. La causa? Infortuni, un adattamento difficile al campionato e una squadra che, a detta di diverse testate locali, non è riuscita a capire sempre le sue giocate.
Simone ha anche ammesso che il periodo passato a Losanna è stato una sorta di "fuga dai riflettori", necessaria per ritrovare sé stesso e il suo gioco. Soffermandosi sul fatto che le statistiche non riflettessero il percorso e la crescita avuta nell'arco degli ultimi 12 mesi. Secondo Pafundi la crescita è stata tattica, a partire dalla fase difensiva, fisica e soprattutto mentale, dichiarandosi pronto ad affrontare nuovamente la Serie A.
Nel gennaio 2025, tornerà a Udine, ma le prospettive al momento sono tutte da scoprire. Nonostante il talento innegabile, resta da capire se l’Udinese avrà finalmente spazio per lui in prima squadra, in un gruppo che ha trovato un'identità, risultati e soprattutto con abbondanza nel reparto offensivo, a maggior ragione considerando l'infermeria, con talenti come Sanchez e Deulofeu. Simone ha dichiarato di sentirsi pronto per la Serie A, stimolato dalla crescita del nostro campionato e dalla fiducia sempre più riposta nei giovani.
L'1 gennaio 2025 dovrà essere un giorno zero per Pafundi. Non sappiamo se il suo futuro sarà a Udine oppure in un'altra società ma una cosa è certa: Simone deve ripartire dai suoi piedi e non dal nome dietro la maglietta, da ciò che sa fare meglio e non dai record battuti nella sua giovanissima carriera. Dovrà dimostrare di essere in grado di rendere decisivo il suo talento, soprattutto in un campionato dove la concorrenza è sempre maggiore e in un calcio dove la fisicità spesso sovrasta la classe e l'eleganza di un controllo orientato.
Partiamo da un assunto: Pafundi è uno dei giovani più promettenti del panorama calcistico italiano. Eppure, nonostante il suo enorme talento, la sua carriera sta attraversando un momento di riflessione. A soli 18 anni, il fantasista di Monfalcone ha vissuto alti e bassi che lo hanno portato a riflettere su sé stesso e sul proprio futuro. Il suo percorso, che lo ha visto entrare nel giro della Nazionale maggiore a soli 16 anni, è stato segnato tanto dalle aspettative quanto dalle difficoltà. Ora, dopo un'esperienza in Svizzera con il Losanna, Simone si prepara a tornare in Serie A, con una nuova consapevolezza e voglia di dimostrare il suo valore.
Facciamo un passo indietro, al 2022, un anno cruciale: l'esordio in Nazionale contro l'Albania, a soli 16 anni e 247 giorni, lo ha consacrato come il più giovane calciatore italiano a vestire la maglia azzurra negli ultimi 100 anni. Quella sera, Pafundi ha coronato un sogno, ma da quel momento in poi la conseguenza diretta è stata una pressione fuori dal comune per un ragazzo di nemmeno 17 anni. Le aspettative sono salite alle stelle e probabilmente qualcosa si è incrinato nella "bolla", creata per proteggere un ragazzo, che doveva solo essere lasciato libero di esprimersi e fare ciò che meglio gli riusciva, giocare a pallone.
Nel club dove è cresciuto, l’Udinese, il suo spazio è stato limitato. Dall'esordio in Serie A il 22 maggio 2022, in cui raccolse 22 minuti di ottime giocate contro la Salernitana, fino ai 53' che gli sono stati concessi in Coppa Italia contro il Cagliari l'1 novembre 2023, ultima volta in cui ha vestito la maglia bianconera. Nella stagione 2022/2023 ha totalizzato solo 8 presenze in Serie A, senza mai riuscire a brillare come ci si aspettava. Quella mancanza di continuità ha spinto Simone e lo stesso Udinese a trovare una nuova sistemazione, una possibilità di fare esperienza e dare continuità di gioco. La scelta finale è stata quella di trasferirsi al Losanna, in Svizzera.
Dopo un anno e mezzo oltralpe, giunto alla fine della sua esperienza elvetica, possiamo dire che il prestito al Losanna non ha portato i frutti sperati, almeno dando un primo sguardo alle statistiche. Sebbene il club lo avesse accolto con grandi aspettative, visto che il suo cartellino aveva una clausola da 15 milioni di euro, Simone non è riuscito a riflettere il suo potenziale nel terreno di gioco. Con sole 20 presenze e un gol in totale, il suo talento in Svizzera non ha lasciato il segno. La causa? Infortuni, un adattamento difficile al campionato e una squadra che, a detta di diverse testate locali, non è riuscita a capire sempre le sue giocate.
Simone ha anche ammesso che il periodo passato a Losanna è stato una sorta di "fuga dai riflettori", necessaria per ritrovare sé stesso e il suo gioco. Soffermandosi sul fatto che le statistiche non riflettessero il percorso e la crescita avuta nell'arco degli ultimi 12 mesi. Secondo Pafundi la crescita è stata tattica, a partire dalla fase difensiva, fisica e soprattutto mentale, dichiarandosi pronto ad affrontare nuovamente la Serie A.
Nel gennaio 2025, tornerà a Udine, ma le prospettive al momento sono tutte da scoprire. Nonostante il talento innegabile, resta da capire se l’Udinese avrà finalmente spazio per lui in prima squadra, in un gruppo che ha trovato un'identità, risultati e soprattutto con abbondanza nel reparto offensivo, a maggior ragione considerando l'infermeria, con talenti come Sanchez e Deulofeu. Simone ha dichiarato di sentirsi pronto per la Serie A, stimolato dalla crescita del nostro campionato e dalla fiducia sempre più riposta nei giovani.
L'1 gennaio 2025 dovrà essere un giorno zero per Pafundi. Non sappiamo se il suo futuro sarà a Udine oppure in un'altra società ma una cosa è certa: Simone deve ripartire dai suoi piedi e non dal nome dietro la maglietta, da ciò che sa fare meglio e non dai record battuti nella sua giovanissima carriera. Dovrà dimostrare di essere in grado di rendere decisivo il suo talento, soprattutto in un campionato dove la concorrenza è sempre maggiore e in un calcio dove la fisicità spesso sovrasta la classe e l'eleganza di un controllo orientato.
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