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Udinese, Okoye: "Primo anno turbolento, poi Runjaic ha portato ciò che ci mancava"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 7 settembre 2024, 19:00Serie A
di Pierpaolo Matrone

Udinese, Okoye: "Primo anno turbolento, poi Runjaic ha portato ciò che ci mancava"

Maduka Okoye, portiere dell'Udinese, ha rilasciato un'intervista a 'The Italian Football Podcast', in cui si è raccontato a fondo, a cominciare dagli idoli d'infanzia: "Sempre Nelson Dida, e mai nessun altro (era il mio idolo d'infanzia, ndr.). Non l’ho mai incontrato, ma ho avuto contatti con lui attraverso altre persone, e questo mi rende molto felice. Sono cresciuto guardando Dida, stando in porta e immaginando di essere lui. Mi ha dato molta motivazione, per me è il numero 1 al mondo. Forse dovrei fare attenzione a quello che dico, ma ho sempre tifato per il Milan di Dida".

Sarà Inter-Juventus per lo Scudetto?
"Per come stanno andando le cose, la Juve con Thiago Motta sembra davvero forte, ma sicuramente anche l’Inter sarà tra le principali candidate".

Che effetto fa essere compagno di squadra con la leggenda Alexis Sanchez?
"Incredibile, ricordo quando è entrato per la prima volta nello spogliatoio. Ero seduto sulla mia sedia, proprio all’inizio, ho alzato lo sguardo, mi sono alzato subito e gli ho stretto la mano come per dire: è Alexis Sanchez. È una leggenda del calcio, non solo una leggenda dell’Udinese, ma del gioco in generale. È un privilegio e sono orgoglioso di poter lavorare con una leggenda come lui".

Qual è attualmente il miglior portiere in circolazione?
"È molto difficile da dire. Da chi imparo, quando studio la costruzione dal basso, è Ter Stegen. Quando studio l'uscita alta, studio Ederson. Quando studio le parate, guardo Courtois. Ogni portiere eccelle in una parte diversa. Difficile dire chi sia il migliore, ma il più completo è Alisson, Neuer... Non voglio rispondere a questa domanda".

Lorenzo Lucca sarà il numero 9 dell’Italia?
"Assolutamente, ha il potenziale (per diventare il numero 9 dell’Italia, ndr.). Per me è già un attaccante di alto livello. Come me, è giovane e deve lavorare su tante cose. Prima o poi, al 100%, ci arriverà. Ha tutte le qualità. Ha l’altezza, ma ha anche le capacità di un attaccante che non è così alto, se capisci cosa intendo. È un giocatore molto speciale, sono felice di giocare con lui. Sicuramente sarà lì (con l’Italia, ndr.)".


Come sta andando fin qui la tua esperienza all'Udinese?
"Il mio primo anno è stato un po' turbolento perché sono arrivato a Udine dal Watford. Non ho giocato molto in Inghilterra perchè stavo recuperando da un'operazione alla spalla. Per fortuna la famiglia Pozzo mi ha dato una possibilità qui all'Udinese. Sono arrivato come secondo portiere, ma in 17 partite sono riuscito a conquistare il posto da titolare. E da lì è iniziato il viaggio. Sono molto felice di come stanno andando le cose qui. Sono molto felice della mia prima stagione. Per noi giocatori e per il club è stato molto importante rimanere in Serie A; l’Udinese è in Serie A da 30 anni. Sono felice di aver potuto giocare un ruolo nel mantenere il club in Serie A, dove merita di stare. Abbiamo avuto dei tifosi molto forti che ci hanno sostenuto nei momenti difficili e ce l'abbiamo fatta all'ultima giornata".

Aspetti su cui poter migliorare?
"Ci sono sicuramente molte aree in cui posso migliorare. Per raggiungere il livello che voglio, ho molte cose su cui lavorare. Sono circondato da un team di portieri molto valido all’Udinese".

Com'è il nuovo allenatore Runjaic?
"È fantastico lavorare con Kosta Runjaic, è una persona davvero speciale, e questo lo rende un grande allenatore. È spirituale e lavora con molta energia, e penso che ne avessimo bisogno. Possiamo sentirlo e vederlo in campo, questo era ciò che mancava. Da quando è arrivato, siamo diventati una squadra completamente nuova. Siamo molto contenti di lui e non vedo l'ora di continuare a lavorare con lui. Ci dice che crede in noi. È una persona molto onesta e diretta, non si trattiene mai e ci dice sempre cosa pensa. Questo lo rende molto speciale perché è estremamente onesto. Molti allenatori magari non ti parlano così apertamente, ma lui lo fa, e questo lo rende un grande allenatore".

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
"Sicuramente un giorno sogno di giocare in Champions League. Intendo, è il sogno che abbiamo tutti crescendo, è l'obiettivo numero uno. So che devo prendere le cose passo dopo passo, devo lavorare su molte cose. So anche di poterci arrivare, ed è per questo che tutti noi lavoriamo duramente. Per quanto riguarda la Premier League e l'Inghilterra, non lo so ancora. Mi piace molto qui in Italia, sono molto felice in Italia. Sto imparando la lingua e voglio passare più tempo qui".

La Nigeria al Mondiale FIFA 2026
"Sì, come hai detto, siamo in una situazione difficile in questo momento. Ma quando ci ritroviamo in ritiro con la nazionale, c'è una grande atmosfera, un’atmosfera familiare. Sono sicuro che raggiungeremo il nostro obiettivo. Abbiamo un nuovo allenatore, quindi siamo entusiasti di ciò che verrà. Giocare per la Nigeria al Mondiale sarebbe il massimo. Sono cresciuto guardando le Super Eagles. Quando mio padre tornava a casa dalla Nigeria, portava sempre le maglie di Okocha. Rappresentare la mia terra natale è un sogno. Giocare in un grande torneo come il Mondiale sarebbe ancora più speciale. Non ho mai considerato di giocare per la Germania. È sempre stata la Nigeria. Sono cresciuto in Germania, ma la nostra casa era nigeriana con mio padre come capo famiglia. Non ho mai dovuto prendere una decisione, è sempre stata la Nigeria. Onestamente, non solo i nostri attaccanti, la nostra squadra è incredibilmente forte, ma sì, come hai detto, affrontare i nostri attaccanti in allenamento rende le mie giornate molto impegnative. Allenarmi con attaccanti di alto livello come loro mi aiuta molto a imparare".