
Udinese, a Pasquetta il Toro: cosa troverà nell’uovo Runjaic?
L’Udinese arriva al lunedì di Pasquetta con più dubbi che certezze. Dopo aver raggiunto con anticipo quota 40 punti, obiettivo minimo stagionale, la squadra friulana sembra aver letteralmente staccato la spina. Le ultime uscite – quattro sconfitte consecutive contro Verona, Inter, Genoa e Milan – hanno restituito l'immagine di una formazione scarica, svuotata e senza mordente, ben lontana da quella compatta e determinata che nel cuore dell’inverno aveva dato l’impressione di poter alzare l’asticella.
Domani all'Olimpico sfida il Torino di Vanoli, squadra scorbutica, organizzata, che lotta ancora per rimanere agganciata alla parte sinistra della classifica. Un avversario tutt’altro che comodo in un momento così delicato. Proprio per questo, la sfida con i granata può rappresentare una svolta, un’occasione per rimettere in carreggiata un finale di stagione che, altrimenti, rischia di trasformarsi in una lenta agonia.
Kosta Runjaic, che in questa fase si gioca anche una fetta importante del proprio futuro, è chiamato a trovare nuove soluzioni. Gli infortuni continuano a perseguitare l’Udinese: out Thauvin da un mese, fuori adesso anche Lucca e solo parzialmente recuperato Keinan Davis, che comunque non ha i 90 minuti nelle gambe. L’assenza di riferimenti offensivi pesanti costringe il tecnico tedesco a cambiare pelle, a rivedere il sistema e magari – perché no – a lanciare qualche volto nuovo, come Damian Pizarro, apparso voglioso nei pochi minuti concessi con il Milan.
Ma oltre alle scelte tecniche, ciò che più è mancato nelle ultime settimane è la determinazione, la fame, quella voglia di lottare su ogni pallone che per mesi ha rappresentato il marchio di fabbrica dell’Udinese. Serve ritrovare grinta, orgoglio e spirito di squadra, perché il campionato non è affatto finito, e chiudere male rischia di gettare ombra su tutto quanto di buono costruito finora.
All’interno dell’uovo di Pasqua, l’Udinese deve sperare di trovare non solo i tre punti, ma anche se stessa. Per dare senso alle ultime giornate e per cominciare davvero a pensare al futuro.







