
Causio: "Bearzot mi incitò a scegliere l'Udinese, il Friuli è una terra serena"
Intervista a tutto tondo ai microfoni della Gazzetta dello Sport per Franco Causio. L'ex giocatore dell'Udinese ha ripercorso alcuni passaggi della sua carriera, ricordando ovviamente il periodo tra Udine e Trieste. Importante nella scelta di trasferirsi in Friuli il ct Bearzot, con quella foto mentre giocano a scopone con Pertini e Zoff che ancora fa il giro del mondo: "E’ un ricordo fantastico. Vincemmo pure lì. Io con Bearzot, contro Zoff e Pertini. Quello resta il Mondiale per eccellenza per tanti italiani. Io,oltre alla partita in aereo, ho il ricordo di quando Bearzot mi mandò in campo a due minuti dalla fine in finale. La cosa più bella. Mi ha fatto tornare in Nazionale. Mi incitò quando scelsi l’Udinese nel 1981".
Zico, Rummenigge, Platini o Maradona?
"Diego, scontato, vinceva le partite da solo. Gli altri erano fuoriclasse, ma lui era unico".
Sulla permanenza in Friuli:
"Dopo il ritorno a Lecce nell’86 pensavo di aver smesso. Un giorno andai a trovare Gianpiero Marchetti ed Enzo Ferrari. Mi convinsero ad accettare la Triestina, giocai lì. Poi ho fatto il dirigente e il commentatore tv. la cosa che più mi piaceva. Un gran rapporto con Massimo Corcione a Sky. Così sono rimasto in Friuli, città che era serena. Ora Andreja ha un po’ di saudade. Vado e vengo dal Brasile che era nel mio destino. Quando conobbi mia moglie a Rio, dove andai 35 anni fa per una partita, rimasi 4 mesi prima di rientrare. A 70 anni ho finito di lavorare. Ma se mi chiamano per parlare alle persone vado ancora con gran piacere".







