Tifosi esasperati: “Meglio la radiazione che questa umiliazione”. Da qui l’idea di negare logo e stadio all'attuale proprietà...
La Turris, ormai travolta da una crisi sportiva e societaria senza precedenti, non sta affondando solo sul campo, ma anche nel cuore della sua tifoseria, ormai esasperata da settimane di umiliazioni. L’atmosfera tra i sostenitori biancorossi è talmente cupa che, come emerge da alcuni commenti sui social, una parte della piazza sembra arrivata ad auspicare finanche un’esclusione anticipata dal campionato, vista come un male minore rispetto al perdurare di uno spettacolo indecoroso.
L’idea di privare la proprietà del logo. Tra i suggerimenti più discussi dai tifosi spicca l’ipotesi di impedire all’attuale proprietà l’uso del logo della Turris, letteralmente infangato dalle continue inadempienze di cui si è macchiata questa gestione fin dal suo avvento. Dal 2015, infatti, logo e marchio appartengono giuridicamente alla tifoseria biancorossa, che teoricamente li cede in comodato d’uso alle società che di volta in volta gestiscono il club. Questo dettaglio, legale e simbolico, ha acceso il dibattito: se Ettore Capriola, qualche tempo fa, in un'accesa conferenza aveva dichiarato che “la Turris non è dei tifosi, ma della Sport and Leisure”, i sostenitori fanno notare che lo stesso non vale per logo e marchio, sui quali i tifosi hanno piena discrezionalità. Privare l’attuale proprietà di questi simboli potrebbe essere, secondo alcuni, un modo per affermare una netta discontinuità rispetto a una gestione ritenuta disastrosa.
Appello al sindaco: negare l’uso dello stadio Liguori. Un’altra proposta, che sta trovando spazio tra i commenti sui social, è quella di coinvolgere il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, non tanto per favorire nuovi investitori – vista la drammaticità della situazione finanziaria e sportiva, considerata ormai irrecuperabile – ma per chiedere di negare alla Turris l’uso dello stadio Amerigo Liguori.
Queste ipotesi, seppur estreme, testimoniano il livello di esasperazione di una tifoseria che sembra ormai disposta a staccare la spina pur di non vedere continuamente deturpata la storia e l’identità dei colori del cuore.