
Vanoli ha lo stesso spirito del Torino. Permanenza in granata quasi scontata
Non è stata una stagione banale e di sicuro neppure semplice, la prima di Paolo Vanoli quale allenatore del Torino. Al debutto in un palcoscenico velenoso come quello della Serie A, ha dovuto anche rinunciare fin da subito al centravanti principe Duvan Zapata, con il quale sembrava aver trovato il giusto punto di contatto sin dagli albori, per il resto dell'intero torneo.
E in tal senso Vanoli non è stato troppo aiutato dal mercato di gennaio del Torino, almeno non per quanto riguarda la casella del numero nove. Certo, la finestra invernale ha comunque regalato grande qualità nel mezzo e sulla trequarti grazie agli innesti di Elmas e Casadei, ma ha anche costretto l'allenatore a continuare con la rivisitazione del suo credo tattico, come già peraltro aveva iniziato a fare già nelle settimane precedenti. Senza perdersi d'animo, lavorando forte.
Il 'Vanolismo' è infatti soprattutto questo, ancor più che una traccia ben chiara entro cui racchiudere un certo tipo di calcio. È quella forza che ti porta a non arrenderti mai e a pensare nuove soluzioni di fronte anche alle difficoltà più critiche. Qualcosa che si avvicina molto all'archetipo del cosiddetto 'Spirito Toro'. Insomma, Vanoli e il Torino si sono uniti molto nelle difficoltà, fino a diventare quasi una cosa sola. E dalla quale neppure Cairo, a meno che non decida di andare all in su qualche profilo più 'di grido', può pensare di staccarsi così facilmente.
Percentuale di permanenza: 70%
E in tal senso Vanoli non è stato troppo aiutato dal mercato di gennaio del Torino, almeno non per quanto riguarda la casella del numero nove. Certo, la finestra invernale ha comunque regalato grande qualità nel mezzo e sulla trequarti grazie agli innesti di Elmas e Casadei, ma ha anche costretto l'allenatore a continuare con la rivisitazione del suo credo tattico, come già peraltro aveva iniziato a fare già nelle settimane precedenti. Senza perdersi d'animo, lavorando forte.
Il 'Vanolismo' è infatti soprattutto questo, ancor più che una traccia ben chiara entro cui racchiudere un certo tipo di calcio. È quella forza che ti porta a non arrenderti mai e a pensare nuove soluzioni di fronte anche alle difficoltà più critiche. Qualcosa che si avvicina molto all'archetipo del cosiddetto 'Spirito Toro'. Insomma, Vanoli e il Torino si sono uniti molto nelle difficoltà, fino a diventare quasi una cosa sola. E dalla quale neppure Cairo, a meno che non decida di andare all in su qualche profilo più 'di grido', può pensare di staccarsi così facilmente.
Percentuale di permanenza: 70%
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