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Giaccherini: "Dominguez straordinario, questo Bologna è una macchina da guerra"
Ai microfoni di Repubblica, l'ex Bologna Emanuele Giaccherini ha parlato così dello straordinario momento dei felsinei di Italiano: "Ha perso i giocatori chiave della cavalcata Champions, Zirkzee e Calafiori ma anche Ferguson per il lungo infortunio; ha scelto Italiano che ha saputo reinventare modulo e modo di giocare, ha preso calciatori che son subito entrati nei meccanismi. E ora è una macchina da guerra che funziona alla grande".
Qual è stato l’aspetto decisivo di questa ascesa?
"Prima di tutto la società, un club solido che dà serenità e pianifica in maniera perfetta. Il progetto del club è la base del successo, con la scelta perfetta di prendere Italiano, un allenatore che ha accettato una responsabilità pesante con tutto da perdere, e quel top player di Sartori che ancora una volta ha trovato giocatori di livello, vedi Dominguez che per me è straordinario. Poi c’è questa piazza che è fatta così, con questi tifosi che han sempre sostenuto la squadra anche nei momenti di rodaggio, creando un’alchimia che aiuta a portare risultati".
Tra quei giocatori, Castro. Lo si paragona spesso a Lautaro, ma a 20 anni l’attuale interista era così forte?
"Castro mi piace tantissimo, l’ho seguito già lo scorso anno e quando entrava lo vedevi che era forte e pronto. Tanto che questo ha permesso al club di lasciar andare via Zirkzee. Ha personalità, deve solo imparare a concretizzare ancora meglio mole di gioco e occasioni perché può andare serenamente in doppia cifra. Per riuscirci ha bisogno di giocare tanto e deve fare almeno un altro anno a Bologna".
Qual è stato l’aspetto decisivo di questa ascesa?
"Prima di tutto la società, un club solido che dà serenità e pianifica in maniera perfetta. Il progetto del club è la base del successo, con la scelta perfetta di prendere Italiano, un allenatore che ha accettato una responsabilità pesante con tutto da perdere, e quel top player di Sartori che ancora una volta ha trovato giocatori di livello, vedi Dominguez che per me è straordinario. Poi c’è questa piazza che è fatta così, con questi tifosi che han sempre sostenuto la squadra anche nei momenti di rodaggio, creando un’alchimia che aiuta a portare risultati".
Tra quei giocatori, Castro. Lo si paragona spesso a Lautaro, ma a 20 anni l’attuale interista era così forte?
"Castro mi piace tantissimo, l’ho seguito già lo scorso anno e quando entrava lo vedevi che era forte e pronto. Tanto che questo ha permesso al club di lasciar andare via Zirkzee. Ha personalità, deve solo imparare a concretizzare ancora meglio mole di gioco e occasioni perché può andare serenamente in doppia cifra. Per riuscirci ha bisogno di giocare tanto e deve fare almeno un altro anno a Bologna".
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