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Martina: "Ruppi con il Genoa per 5 milioni. Io e il presidente Fossati ce ne siamo pentiti"
Silvano Martina, ex portiere di Genoa e Torino e ora procuratore, ha parlato a Repubblica della sua carriera tra rossoblù e granata: "Sono due squadre che hanno fatto la storia del calcio. La passione dei tifosi è incredibile, lo dimostra Marassi sempre pieno. Per me indossare la maglia del Genoa era ogni volta un’emozione, ma capisco che con tutti gli stranieri che ci sono adesso il senso di appartenenza si sia perso. Ci sta ma è un grande peccato".
E’ passato alla storia per essere stato il primo giocatore a svincolarsi senza dover chiedere il permesso della società.
"Si calcolava l’indennizzo in base ad un parametro che teneva conto dell’ingaggio. I primi fummo io e gli interisti Bordon e Oriali che andarono alla Samp e alla Fiorentina. E siccome il mio ingaggio era basso, mi svincolai per pochi soldi. Prendevo 36 milioni di lire, solo Faccenda guadagnava meno di me. Onofri e Briaschi non arrivavano a 50 milioni. Chi prendeva più di tutti era Benedetti che veniva da Napoli, poi Fiorini".
Pentito di essere andato via?
"Il presidente Fossati mi disse che mi avrebbe voluto al Genoa a vita, io sarei rimasto anche se eravamo retrocessi. Chiesi 55 milioni, lui me ne propose 50. Per 5 milioni arrivammo alla rottura. Sbagliammo tutti e due e ce lo siamo detti tutte le volte che ci capitò di rincontrarci».
Moggi per portarla al Torino le offri un miliardo da spalmare in tre anni.
"Trecentotrenta milioni a stagione: di fatto in un anno con il Toro ho guadagnato il doppio di tutti i miei 5 anni al Genoa. Ma non conta quanto guadagni, a fare la differenza è quanto spendi. Qualche anno più tardi arrivò al Genoa un portiere che aveva la villa, il maggiordomo e il cuoco: i soldi se li butti non bastano mai".
E’ passato alla storia per essere stato il primo giocatore a svincolarsi senza dover chiedere il permesso della società.
"Si calcolava l’indennizzo in base ad un parametro che teneva conto dell’ingaggio. I primi fummo io e gli interisti Bordon e Oriali che andarono alla Samp e alla Fiorentina. E siccome il mio ingaggio era basso, mi svincolai per pochi soldi. Prendevo 36 milioni di lire, solo Faccenda guadagnava meno di me. Onofri e Briaschi non arrivavano a 50 milioni. Chi prendeva più di tutti era Benedetti che veniva da Napoli, poi Fiorini".
Pentito di essere andato via?
"Il presidente Fossati mi disse che mi avrebbe voluto al Genoa a vita, io sarei rimasto anche se eravamo retrocessi. Chiesi 55 milioni, lui me ne propose 50. Per 5 milioni arrivammo alla rottura. Sbagliammo tutti e due e ce lo siamo detti tutte le volte che ci capitò di rincontrarci».
Moggi per portarla al Torino le offri un miliardo da spalmare in tre anni.
"Trecentotrenta milioni a stagione: di fatto in un anno con il Toro ho guadagnato il doppio di tutti i miei 5 anni al Genoa. Ma non conta quanto guadagni, a fare la differenza è quanto spendi. Qualche anno più tardi arrivò al Genoa un portiere che aveva la villa, il maggiordomo e il cuoco: i soldi se li butti non bastano mai".
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