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Cairo: "Non voglio rimanere patron del Torino a vita. Venderò a chi è più bravo e ricco di me"
Urbano Cairo, presidente del Torino, torna a commentare le voci sulla possibile cessione della società granata a margine di un convegno a Roma.
Di seguito le sue dichiarazioni riportate da Calcio & Finanza: "Non voglio rimanere patron del Torino a vita. Venderò se arriverà qualcuno più ricco e più bravo di me, ma al momento non c’è. A proposito di possibili appuntamenti con investitori, dice: "Al momento non c’è stato nessun incontro".
Già ieri Cairo aveva dato una forte apertura alla cessione del club: "Sono al Torino da 19 anni e non rimarrò a vita, prima o poi passerò la mano. Spero però che quando venderò il Toro lo cederò a qualcuno più ricco di me che possa avere quei 20-30 milioni di euro in più... Quando arriverà uno più ricco io mi farò da parte, non voglio rimanere a vita al Torino. I ventenni finiscono, vale anche per me. Ma non dobbiamo generalizzare: il fondo Elliott al Milan ha fatto sicuramente bene, anche Commisso a Firenze sta facendo un buon lavoro, nel calcio non basta avere molti soldi per ottenere risultati. Il calcio italiano ha attratto proprietà straniere perché i prezzi delle società italiane sono molto competitivi. A volte ci sono tensioni legate a rapporti personali nel mondo del calcio. Sicuramente ci sarebbe bisogno di una maggiore unità di intenti e strategie chiare che coinvolgano tutto il movimento".
Di seguito le sue dichiarazioni riportate da Calcio & Finanza: "Non voglio rimanere patron del Torino a vita. Venderò se arriverà qualcuno più ricco e più bravo di me, ma al momento non c’è. A proposito di possibili appuntamenti con investitori, dice: "Al momento non c’è stato nessun incontro".
Già ieri Cairo aveva dato una forte apertura alla cessione del club: "Sono al Torino da 19 anni e non rimarrò a vita, prima o poi passerò la mano. Spero però che quando venderò il Toro lo cederò a qualcuno più ricco di me che possa avere quei 20-30 milioni di euro in più... Quando arriverà uno più ricco io mi farò da parte, non voglio rimanere a vita al Torino. I ventenni finiscono, vale anche per me. Ma non dobbiamo generalizzare: il fondo Elliott al Milan ha fatto sicuramente bene, anche Commisso a Firenze sta facendo un buon lavoro, nel calcio non basta avere molti soldi per ottenere risultati. Il calcio italiano ha attratto proprietà straniere perché i prezzi delle società italiane sono molto competitivi. A volte ci sono tensioni legate a rapporti personali nel mondo del calcio. Sicuramente ci sarebbe bisogno di una maggiore unità di intenti e strategie chiare che coinvolgano tutto il movimento".
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