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Pavan su Tuttosport sul Torino: "Vagnati e quelle parole avvilenti"
Sulle pagine del quotidiano torinese, è il giornalista Andrea Pavan ad analizzare le parole di Vagnati sul Torino: "'Adams? L’ho preso dicendogli che uno step in Italia può fargli bene per poi eventualmente ritornare nei grandi palcoscenici europei, o in Italia ma nei club importanti'. Nemmeno ha detto nei club PIÙ importanti, che già sarebbe stato triste. No: nei club IMPORTANTI, è riuscito a dire, penosamente, insopportabilmente, Davide Vagnati. Il direttore tecnico del Torino Fc, diretta emanazione di Cairo e dei suoi 19 anni di fuffosa e sempre più insostenibile mediocrità, pochi minuti prima della partita con l’Inter. Che poi è fi nita come era normale che fi nisse.
Con la vittoria di un CLUB IMPORTANTE contro un CLUB NON IMPORTANTE. Neanche studiandosela di notte avrebbe potuto elaborare una frase peggiore, esplicitare un concetto più offensivo nei confronti del sentire granata, già così tante volte vilipeso nei discorsi e mortificato nei fatti. Dopo le cessioni di Buongiorno (grave) e Bellanova (spudorata), parlare in questi termini dell’unico giocatore capace di riaccendere un po’ di speranze nei tifosi significa veramente non avere un minimo non dico di rispetto, ma di contezza di cosa sia (dovrebbe essere) il Toro per la sua gente.
Poi qualcuno ancora si stupisce che a chi veste quella maglia (specie quella di ieri sera, orripilante, quasi offensiva per chi è cresciuto in una cultura granata) non gliene freghi nulla di diventare qualcuno nel Toro, qualcosa col Toro".
Con la vittoria di un CLUB IMPORTANTE contro un CLUB NON IMPORTANTE. Neanche studiandosela di notte avrebbe potuto elaborare una frase peggiore, esplicitare un concetto più offensivo nei confronti del sentire granata, già così tante volte vilipeso nei discorsi e mortificato nei fatti. Dopo le cessioni di Buongiorno (grave) e Bellanova (spudorata), parlare in questi termini dell’unico giocatore capace di riaccendere un po’ di speranze nei tifosi significa veramente non avere un minimo non dico di rispetto, ma di contezza di cosa sia (dovrebbe essere) il Toro per la sua gente.
Poi qualcuno ancora si stupisce che a chi veste quella maglia (specie quella di ieri sera, orripilante, quasi offensiva per chi è cresciuto in una cultura granata) non gliene freghi nulla di diventare qualcuno nel Toro, qualcosa col Toro".
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