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Vanoli: "Peggior partita della stagione. E' mancata personalità"
Dopo la vittoria contro il Como, il Torino si ferma allo Stadio Olimpico contro una Roma disorientata ma che porta a casa 3 punti vincendo 1 a 0. A commentare la sconfitta al termine della gara Paolo Vanoli, il tecnico granata. Segui su TMW la diretta testuale.
23.27 - Inizia la conferenza stampa
Cosa avete perso rispetto alle prime gare?
“Sono molto arrabbiato, soprattutto per gli approcci in questi primi tempi. Stasera affrontavamo sicuramente una squadra ferita, e quando ti trovi di fronte a una squadra di questo livello, i primi 25 minuti sono cruciali. Non puoi permetterti di passarli in modo così passivo. Dobbiamo ritrovare quella voglia, quella determinazione e la personalità per giocare a calcio come piace a me. Non si può avere paura di fare due passaggi. E se, in aggiunta, regaliamo un gol a loro, la situazione diventa ancora più complicata. Non possiamo sempre aspettare di ricevere uno schiaffo per reagire. Dobbiamo recuperare la nostra voglia di attaccare. È vero che all’inizio abbiamo perso un giocatore, ma adesso non possiamo attaccarci a questa scusa”.
Su Njie? Si aspettava qualcosa di più dal ragazzo?
“Non possiamo dare troppa pressione a un ragazzo giovane; siamo fortunati ad averlo. È un ragazzo con delle qualità che non abbiamo, insieme a Karamoh, e che mancavano in rosa come punte. Abbiamo punte di profondità corta, e quindi, avendo attaccanti con queste caratteristiche, dobbiamo avere personalità e giocare di più a calcio, perché non possiamo sempre ripartire. Lui è un ragazzo che ha gambe e qualità nella profondità lunga, ma deve anche migliorare in altri aspetti”.
Dopo l'iniezione di fiducia contro il Como ci si aspettava forse di più. È la partita peggiore del campionato finora?
“Sì, penso proprio di sì. Non c’erano le avvisaglie, perché, dopo una partita difficile come quella di Como, abbiamo raggiunto tre punti che avrebbero potuto darci un po’ più di serenità. Infatti, sono molto arrabbiato per questo, perché non sono d’accordo. Nel primo tempo non abbiamo avuto la personalità per superare questi 25 minuti. Sono d’accordo sul fatto che, se devo essere onesto, nonostante abbiamo giocato male, eravamo ben organizzati, ma eravamo troppo passivi nella fase difensiva”.
Ci sono dei problemi in difesa?
“Se non fosse stato per quel regalo, sarei d’accordo. La Roma ha mantenuto il possesso, ma non è il possesso che guardo, bensì le verticalizzazioni e le occasioni che crei. E in questo frangente, ci sta mancando proprio la personalità per arrivare a quella serenità necessaria per attaccare la profondità. Oggi anche le mezzali hanno attaccato poco la profondità, e le punte non ci hanno mai aiutato a tenere la palla e a girarla. I quinti hanno fatto fatica a trovare lo spazio da attaccare. Sicuramente, rispetto all’inizio del campionato, eravamo più fluidi. Dobbiamo capire se è il momento di cambiare qualcosa o se continuare su questa strada”.
Quali sono gli obiettivi adesso?
“Adesso dobbiamo guardare a noi stessi; in questo momento non mi interessa la classifica, ma le due brutte prestazioni e i due approcci completamente diversi. Io guardo sempre la prestazione, perché è la prestazione che porta ai risultati. Devo dire che in queste due partite, in modi diversi, soprattutto oggi, ci è mancato un po’ di ordine e personalità da parte di tutti per raggiungere i risultati, e questo dobbiamo tirarlo fuori”.
23.30 - Finisce la conferenza stampa
23.27 - Inizia la conferenza stampa
Cosa avete perso rispetto alle prime gare?
“Sono molto arrabbiato, soprattutto per gli approcci in questi primi tempi. Stasera affrontavamo sicuramente una squadra ferita, e quando ti trovi di fronte a una squadra di questo livello, i primi 25 minuti sono cruciali. Non puoi permetterti di passarli in modo così passivo. Dobbiamo ritrovare quella voglia, quella determinazione e la personalità per giocare a calcio come piace a me. Non si può avere paura di fare due passaggi. E se, in aggiunta, regaliamo un gol a loro, la situazione diventa ancora più complicata. Non possiamo sempre aspettare di ricevere uno schiaffo per reagire. Dobbiamo recuperare la nostra voglia di attaccare. È vero che all’inizio abbiamo perso un giocatore, ma adesso non possiamo attaccarci a questa scusa”.
Su Njie? Si aspettava qualcosa di più dal ragazzo?
“Non possiamo dare troppa pressione a un ragazzo giovane; siamo fortunati ad averlo. È un ragazzo con delle qualità che non abbiamo, insieme a Karamoh, e che mancavano in rosa come punte. Abbiamo punte di profondità corta, e quindi, avendo attaccanti con queste caratteristiche, dobbiamo avere personalità e giocare di più a calcio, perché non possiamo sempre ripartire. Lui è un ragazzo che ha gambe e qualità nella profondità lunga, ma deve anche migliorare in altri aspetti”.
Dopo l'iniezione di fiducia contro il Como ci si aspettava forse di più. È la partita peggiore del campionato finora?
“Sì, penso proprio di sì. Non c’erano le avvisaglie, perché, dopo una partita difficile come quella di Como, abbiamo raggiunto tre punti che avrebbero potuto darci un po’ più di serenità. Infatti, sono molto arrabbiato per questo, perché non sono d’accordo. Nel primo tempo non abbiamo avuto la personalità per superare questi 25 minuti. Sono d’accordo sul fatto che, se devo essere onesto, nonostante abbiamo giocato male, eravamo ben organizzati, ma eravamo troppo passivi nella fase difensiva”.
Ci sono dei problemi in difesa?
“Se non fosse stato per quel regalo, sarei d’accordo. La Roma ha mantenuto il possesso, ma non è il possesso che guardo, bensì le verticalizzazioni e le occasioni che crei. E in questo frangente, ci sta mancando proprio la personalità per arrivare a quella serenità necessaria per attaccare la profondità. Oggi anche le mezzali hanno attaccato poco la profondità, e le punte non ci hanno mai aiutato a tenere la palla e a girarla. I quinti hanno fatto fatica a trovare lo spazio da attaccare. Sicuramente, rispetto all’inizio del campionato, eravamo più fluidi. Dobbiamo capire se è il momento di cambiare qualcosa o se continuare su questa strada”.
Quali sono gli obiettivi adesso?
“Adesso dobbiamo guardare a noi stessi; in questo momento non mi interessa la classifica, ma le due brutte prestazioni e i due approcci completamente diversi. Io guardo sempre la prestazione, perché è la prestazione che porta ai risultati. Devo dire che in queste due partite, in modi diversi, soprattutto oggi, ci è mancato un po’ di ordine e personalità da parte di tutti per raggiungere i risultati, e questo dobbiamo tirarlo fuori”.
23.30 - Finisce la conferenza stampa
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