
Il rinvio della gara con l’Udinese concede a Vanoli più tempo per provare a recuperare Vlasic e anche Ilic
La morte di Papa Francesco ha fatto rinviare, a poco più di due ore dall’inizio, anche Torino-Udinese che si recupererà mercoledì alle 18,30. Uno slittamento che potrebbe rivelarsi utile per mister Vanoli che altrimenti avrebbe dovuto rinunciare a Vlasic, ancora alle prese con il versamento al polpaccio che già gli aveva fatto saltare la sfida col Como. Vlasic è uomo chiave per il 4-2-3-1, come anche Lazaro, ma per lui è più difficile che lo slittamento di due giorni possa bastare per tentarne il recupero. Ma se Vlasic riuscisse a essere della partita allora Vanoli potrebbe mandare in campo il Torino con il consueto schieramento, ovviamente ad eccezione di Lazaro, proprio quello che era stato inaugurato all’andata nella ripresa della gara con i friulani che portò i granata a rimontare i due gol subiti, senza dover fare grandi alchimie. Se la partita si fosse regolarmente svolta ieri è molto probabile che in campo si sarebbe visto un Torino con Milinkovic-Savic in porta. Walukiewicz, Maripán, Masina, vista la squalifica di Coco, e Biraghi in difesa. Centrocampo formato da Ricci e Casadei. Sulla trequarti Karamoh, Gineitis, messo in posizione centrale perché sull’esterno fa più fatica, e Elmas. E come unica punta Adams. Possibile però anche la variante con il centrocampo a quattro con Gineitis, Ricci, Casadei e Karamoh. E l’attacco con il duo Adams e Elmas, quest’ultimo preferito a Sanabria.
Il recupero di Ilic, che sabato in allenamento aveva ricevuto un involontario pestone al piede, è il più probabile e questo aggiungerebbe un’altra pedina spendibile per l’Udinese, tanto più che il serbo ha un conto aperto con la buona sorte visto che con il Como si è visto negare i gol del pareggio, annullato su intervento del Var per l’ormai famosa scivolata di Biraghi al momento di calciare dalla bandierina prima che lui segnasse.
Vanoli in vista dell’Udinese nella conferenza stampa prima di Pasqua era stato chiaro e aveva avvertito i suoi sulle insidie della partita e sulla forza e volontà dell’avversario: “L’Udinese è una squadra che quest'anno oltre ad essere fisica ha inserito giocatori d’esperienza tecnica e il centrocampo è di qualità ed è forte. E’ vero che vengono da quattro risultati non positivi e su questo dovremo essere molto attenti, come dovremo essere molto attenti in relazione a quello che è successo all'andata: alle palle inattive. Perché è una squadra che ha una struttura e i calci da fermo sono un suo punto di forza”. Ribadendo poi il concetto: “Sarà una partita difficile e tosta contro una squadra fisica che ci impegnerà tanto sotto questo aspetto. Dovremo essere molto bravi e furbi nei calci da fermo, stare molto attenti a non fare come ci è successo all'andata e guardare a noi stessi continuando il processo che abbiamo intrapreso da quando abbiamo cambiato modulo e a differenza della gara col Como essere un po' più lucidi e cinici in fase offensiva”. E poi l’allenatore del Torino aveva anche detto: “Temo la rabbia dell'Udinese perché viene da quattro sconfitte, perché è una squadra forte, perché sicuramente ci giochiamo questo mini campionato e vogliamo arrivare alla fine”.
Torino e Udinese sono appaiate al 10° posto con 40 punti a sei partite dalla fine del campionato e sono sicuramente salve. Non hanno possibilità di arrivare a posizioni migliori, ma almeno devono evitare che il Genoa, che ha un punto in meno, le sorpassi, i rossoblù domani dovranno vedersela con la Lazio, e anche il Como, che sabato con un sonoro tre a zero aveva battuto il Lecce.







