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Maraia: "Il Milan Futuro mi ricorda la prima Juve NG: paga difficoltà di adattamento"
tmwradio
A TUTTA C con Luca Bargellini. Ospite: Ivan Maraia
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Nel corso della diretta odierna di A Tutta C, trasmissione targata TMW Radio e dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto mister Ivan Maraia che, in attesa della giusta chiamata per rientrare in pista sta osservando comunque il campionato: "È un torneo affascinante e difficile, lo sarà ancora di più nel girone di ritorno dove, lo sappiamo, il cammino si complica per tutto. In categoria ci sono allenatori di esperienza che rappresentano una certezza, ma vedo anche giovani molto bravi, penso magari ad Andreoletti. Abate può sembrare non abbia esperienza, ma la ha da giocatore, e questo non è aspetto di poco conto: quando si guidano squadre che devono vincere, serve avere un certo trascorso. Alle volte il saper gestire un gruppo di giocatori molto bravi conta più di altre cose".
Lo scorso anno avevamo evidenziato il gioco del Mantova di mister Possanzini. Quest'anno a chi darebbe l'etichetta di 'calcio di alloro'?
"Io seguo molto di più il Girone B, ma lo darei alla Ternana. Ho avuto modo di vederla dal vivo, e ho avuto subito una sensazione molto positiva. Chiaramente, nulla voglio togliere alle altre, il Pescara gioca bene, l'Entella ha un organico importante... per non parlare poi di Benevento e Padova. Ma per vincere un campionato non basta solo giocare un bel calcio, serve anche altro, e quando si è in vetta c'è sempre tanto di positivo all'interno".
Concentrandosi sul Girone B, colpiscono le difficoltà del Milan Futuro: quali sono a suo dire i fattori che incidono sul rendimento dei rossoneri?
"Mister Bonera ha in mano la situazione, e sa sicuramente quelle che sono le oggettive difficoltà. Da fuori, io rivedo un po' la Juventus NG del primo anno, che aveva ancora una mentalità del settore giovanile, della Primavera, che si paga a caro prezzo nel campionato dei grandi. Poi, tra i rossoneri, il Milan Futuro sta dando anche tanti calciatori alla prima squadra, che vengono poi a mancare in un torneo ostico come la C. Ma ripeto, l'aspetto principale è l'adattamento alla categoria".
Seconda stagione che vede gli allenatori esonerati entro il 20 dicembre poter tornare in pista. Da mister, è un vantaggio o si rischia si formi una casta?
"Oltre il valore degli allenatori, che comunque ci sono, questa riforma chiude un po' il giro, non vengono preso spessi in esame altri profili, perché viene data più possibilità agli esonerati, che sembrano più freschi. Chiaro che da un punto di vista economico e societario, questo è un vantaggio per i club. Però si dovrebbe anche guardare altri che potrebbero avere questa possibilità".
In chiusura, calciomercato: un mese che si prospetta di fuoco...
"Il calciomercato, sia estivo che invernale, è decisamente troppo lungo, e andrebbe limitato anche per agevolare il lavoro degli allenatori. È normale che ci sia, ma andrebbe seriamente concentrato in un tempo minore".
Lo scorso anno avevamo evidenziato il gioco del Mantova di mister Possanzini. Quest'anno a chi darebbe l'etichetta di 'calcio di alloro'?
"Io seguo molto di più il Girone B, ma lo darei alla Ternana. Ho avuto modo di vederla dal vivo, e ho avuto subito una sensazione molto positiva. Chiaramente, nulla voglio togliere alle altre, il Pescara gioca bene, l'Entella ha un organico importante... per non parlare poi di Benevento e Padova. Ma per vincere un campionato non basta solo giocare un bel calcio, serve anche altro, e quando si è in vetta c'è sempre tanto di positivo all'interno".
Concentrandosi sul Girone B, colpiscono le difficoltà del Milan Futuro: quali sono a suo dire i fattori che incidono sul rendimento dei rossoneri?
"Mister Bonera ha in mano la situazione, e sa sicuramente quelle che sono le oggettive difficoltà. Da fuori, io rivedo un po' la Juventus NG del primo anno, che aveva ancora una mentalità del settore giovanile, della Primavera, che si paga a caro prezzo nel campionato dei grandi. Poi, tra i rossoneri, il Milan Futuro sta dando anche tanti calciatori alla prima squadra, che vengono poi a mancare in un torneo ostico come la C. Ma ripeto, l'aspetto principale è l'adattamento alla categoria".
Seconda stagione che vede gli allenatori esonerati entro il 20 dicembre poter tornare in pista. Da mister, è un vantaggio o si rischia si formi una casta?
"Oltre il valore degli allenatori, che comunque ci sono, questa riforma chiude un po' il giro, non vengono preso spessi in esame altri profili, perché viene data più possibilità agli esonerati, che sembrano più freschi. Chiaro che da un punto di vista economico e societario, questo è un vantaggio per i club. Però si dovrebbe anche guardare altri che potrebbero avere questa possibilità".
In chiusura, calciomercato: un mese che si prospetta di fuoco...
"Il calciomercato, sia estivo che invernale, è decisamente troppo lungo, e andrebbe limitato anche per agevolare il lavoro degli allenatori. È normale che ci sia, ma andrebbe seriamente concentrato in un tempo minore".
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