Top & Flop di Lecco-Renate
Finisce 0-2, finisce con una rete per tempo, finisce con i rimpianti da una parte e nuove consapevolezze dall'altra. Due squadre uscite malconce dall'ultimo turno. Nel limbo ci resta il Lecco, distratto e tramortito ad inizio primo tempo dalla rete di Vassallo e poi autore di una lotta eterna e impari con una porta avversaria improvvisamente mignon. Dal limbo ci esce il Renate che si rilancia (stanotte è di nuovo secondo posto) che, nella ripresa, effettua un'altra mandata di chiave nella toppa con tutta la voglia di emergere di Mazzaroppi, classe 2003, un casino che non ti dico nei comunicati del passaggio estivo tra il Cassino e il Renate ma ora sempre più fattore nella mediana di Foschi. 0-2, qualche primo fischio dagli spalti del "Rigamonti-Ceppi" e due squadre che sembrano, al momento, prendere direzioni differenti. Salvo rettifiche. In fondo siamo solo alla curva numero 8.
Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questa sera allo Stadio "Rigamonti-Ceppi" di Lecco.
TOP:
Ionita (Lecco): non sarà ancora al 100% (Baldini lo aveva detto a chiare lettere nella conferenza vigiliare), ma il moldavo, finché ne ha avuta (nemmeno poco, essendo stato sostituito al minuto 74) ha dimostrato cosa vuol dire avere piedi e idee. Fonte inesauribile di spunti, nel primo tempo il trentaquattrenne ha caratterizzato il gioco locale, facendo vedere cosa voglia dire calciare bene con i piedi. "I" piedi, destro o sinistro indifferentemente. C'è chi, in C, non ha questa "grazia" né con l'uno né con l'altro. Una volta trovato il ritmo partita, allenamento dopo allenamento, il compasso di Chişinău diventerà un fattore in questa serie C troppo spesso tanto muscoli e povera di "arte". Una sezione, quella dei "TOP", in cui avrebbe potuto starci anche Ilari, molto propositivo e sempre sulla scena dalla trequarti in su: sfortunatissimo con il palo, anch'egli, come altri (vedi sotto) un po' annebbiato negli ultimi metri. UN LUSSO DA MERITARSI
La capacità di incidere nei momenti topici - Mazzaroppi - Nobile (Renate): è tornato il Renate di settembre? Quello chirurgico alla "prendi i soldi e scappa"? Forse sì, forse si era solo assentato un attimo. Davvero un atteggiamento per nulla "da provinciale" quello palesato dagli uomini di Foschi che, anzi, conducono le prove quasi da predestinati. Predestinati a un bel niente, dato che le corazzate restano Padova e Vicenza, ma intanto è andata in scena un'altra lezione impartita dal prof. Foschi, tecnico che a Lecco amano ancora, e forse, sotto sotto, ancora rimpiangono. Se ci sono due ganci che stendono, a livello di tempistiche, sono quelli ad inizio gara e a metà ripresa, quando comincia ad organizzarsi l'assalto finale dei nemici per capovolgere il tabellino. Ed è proprio in quei due momenti, topici, decisivi, che il Renate con i gol ha soffocato concettualmente la partita. Che, infatti, "bella" non lo è stata. A livello di singoli: Nobile è un portiere davvero di categoria, almeno due salvataggi decisivi anche oggi; Mazzaroppi è, ogni weekend, sempre meno sorpresa e sempre più scelta strategica felice. E' quello che deve fare il Renate e le società di C come il Renate: in D i giovani di valore ci sono. Bisogna solo studiare, approfondire, avere un pizzico di coraggio. Ma vuoi mettere la soddisfazione di vedere crescere un ragazzo così? LA RISPOSTA, LE RISPOSTE CHE SI ATTENDEVANO. RISPOSTE AFFERMATIVE. E VIA CHE SI RIPARTE!
FLOP:
Frigerio-Sipos (Lecco): è uno 0-2 che riconosce i meriti nerazzurri, ma anche le mancanze blucelesti. Innanzitutto uno 0-2 figlio di una mancata cura dei dettagli, dettagli che si esplicano in un inizio gara un po' distratto. Frigerio è l'autore dell'errore più eclatante, ma è un po' tutto il Lecco ad accusare errori in appoggio soprattutto ad inizio gara. Però sbagliare un disimpegno ci può stare, fa parte della prova. E dunque è forse ancora più decisiva la mancanza di decisione sottoporta, con Ilari, Galeandro ma soprattutto Sipos a sbagliare palloni che potevano finire in rete e cambiare i toni di questo articolo. In particolare resta nella memoria un tap-in del croato che non meritava un pallone ben oltre il montante. Errori che pesano, errori che segnano non solo una partita ma anche la successiva settimana. Infine una nota: non è (quasi mai) il modulo a decidere qualcosa, 4-2-4 (il Lecco nell'ultima mezz'ora ha giocato con questa conformazione) non vuol dire più occasioni. Le idee partono sempre dal centro. DISTRATTO E SCIUPONE
Manca un po' di gioco. E allora? (Renate): Il Renate di quest'anno ma, più in generale, storicamente le squadre di Foschi, non lasciano troppo spazio alla beltà e all'estetica del gioco. Dunque bruttino ma buono, bruttino ma concreto, bruttino ma vincente. Se guardiamo anche le cifre della serata odierna sono bastati si e no cinque tiri (nello specchio? Ma no, scherzi? In totale) per segnare due reti decisive. Un difetto per chi vorrebbe ciapà frecc almeno gustandosi una bella partita, ma terribilmente un bel segno per chi costruisce non sogni ma solide realtà. Di gioco nerazzurro, anche questa sera, se ne è visto davvero poco. Eppure è arrivato un risultato netto, alla fine dei conti anche un risultato non impugnabile. Probabilmente, per avere questa concretezza, sarà sempre il lato estetico ad essere sacrificato. Ma già dalle scelte di mercato si era intuito più un indirizzo di quantità che di qualità. Dunque, un Renate che rispecchia, piaccia o no, un piano coerente. Dunque, va bene così. O LA BOTTE PIENA O LA MOGLIE UBRIACA